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domenica 20 aprile 2014

ELEZIONI EUROPEE - GLI "IMPRESENTABILI" FAVORITI


 Articolo dell'  IBTimes


"Venghino, signori venghino". Fedeli alla linea seguita negli anni precedenti, anche nel 2014 esporteremo in Europa un bel pacchetto di impresentabili, una delegazione che faccia ricordare al Vecchio Continente cos'è la politica italiana. Qui ci limitiamo a elencare i candidati europarlamentari indagati, imputati e condannati. Non sono pochi.
FORZA ITALIA. Imbattibile da questo punto di vista Forza Italia, partito fondato da un pregiudicato per frode fiscale e da un fuggitivo, condannato in Appello per concorso esterno in associazione mafiosa. Capolista nella circoscrizione Sud è Raffaele Fitto, condannato in primo grado a quattro anni di reclusione per corruzione: avrebbe intascato dal re delle cliniche Angelucci una mazzetta da mezzo milione di euro......
NUOVO CENTRODESTRA. Partito nato da una costola incrinata di Forza Italia, il NCD segue le orme degli alleati. Spicca la presenza di Giuseppe Scopelliti, governatore dimissionario della Regione Calabria dopo condanna in primo grado a sei anni di reclusione (e interdizione perpetua dai pubblici uffici) per abuso d'ufficio e falso in atto pubblico: i bilanci di Reggio Calabria, Comune guidato per 8 anni da Scopelliti poi sciolto per infiltrazioni mafiose, risultano truccati dal 2008 al 2010. In lista, nonostante non lascerà la carica di ministro delle Infrastrutture qualora dovesse eletto, anche Maurizio Lupi, uno degli impresentabili del governo Renzi, indagato per abuso d'ufficio: nel mirino degli inquirenti la nomina di Fedele Sanciu (ex senatore del PDL) alla guida dell'Ente Portuale di Olbia nonostante l'assenza dei titoli richiesti, secondo l'esposto presentato in Procura che ha fatto scattare l'inchiesta....
PARTITO DEMOCRATICO. Mercedes Bresso, ex governatrice del Piemonte, nel marzo 2013  finisce nel mirino della Corte dei Conti. Scriveva Repubblica: "Nel mirino dei magistrati contabili è finita la decisione del 2006, quando la giunta di Bresso chiese all'architetto Fuksas di adattare il progetto del grattacielo alla nuova sede: non più l'area sulla Spina 1 per cui c'era stato lo stop del comune di Torino, ma quella dell'ex Fiat Avio al Lingotto. Un trasloco al quale si dava il via libera purché 'non comporti sostanziali modifiche alle caratteristiche tipologiche e dimensionali del complesso medesimoo. E che la giunta fece senza avviare un nuovo bando di gara. Proprio qui stanno le accuse della Corte visto che il nuovo progetto (in fase di realizzazione per oltre 250 milioni di euro) è del tutto diverso da quello per il quale Fuksas si era aggiudicato l'appalto". Indagata anche per finanziamento illecito ai partiti nel novembre 2013, la Procura ha chiesto l'archiviazione.