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martedì 23 dicembre 2014

FEBBRE DA FUSIONI PER BIG PHARMA, 2014 ANNO RECORD

Sempre secondo Pwc, il volume di offerte chiuse nel settore nel terzo trimestre del 2014 è salito del 27,2% a 42 totali, rispetto alle 33 intese nel secondo trimestre, e sono cresciute del 68% (rispetto alle 25) a confronto con quelle del terzo trimestre 2013. L'incremento dell'ultimo periodo è soprattutto il risultato di accordi annunciati e non ancora conclusi, appunto quelle che dovrebbero chiudersi per un totale di oltre 30 miliardi di dollari. Il valore delle offerte chiuse nel corso del terzo trimestre del 2014 è inoltre aumentato di ben il 304,3% a 61 miliardi di dollari, dai 15 miliardi circa nel secondo trimestre dell'anno, e del 63,3% rispetto al terzo trimestre 2013.
Accordi miliardari sono stati raggiunti, altri ipotizzati, annunciati ma ancora non concretizzati. Come quello fra Pfizer e AstraZeneca: la multinazionale americana ha messo gli occhi sull'anglo-svedese all'inizio della primavera scorsa, ma l'intesa è poi sfumata. Dall'estate si rincorrono però voci di un 'ritorno di fiamma'.
E poi l'irlandese Actavis che ha acquisito il gigante Usa Allergan per 66 miliardi di dollari; Merck&Co. che si è accaparrata la produttrice di antibiotici Cubist, proprio la scorsa settimana, per 9,5 miliardi. O ancora, la giapponese Daiichi Sankyo che per rafforzare la sua presenza nel campo dell'oncologia ha acquistato l'americana Ambit Biosciences, per oltre 400 milioni di dollari. E non è finita: Abbott ha comprato Shire (40 mln di euro), Bayer ha deciso di acquisire il business Consumer Care di Merck&Co.
In ogni caso, a livello internazionale, nel mondo farmaceutico fra il 1995 e il 2005, secondo i dati di McKinsey, si sono raggiunte alcune delle 20 più grandi fusioni del settore industriale, definite come accordi maggiori di 10 miliardi di dollari, nei quali le imprese impegnano almeno il 10% del valore delle vendite e il 20% del capitale dell'azienda acquirente.