DALL' ITALIA PARTIRA' LA NUOVA SANTA INQUISIZIONE CONTRO GLI ISLAMICI
"Passato il punto del non ritorno, la guerra globale è alle porte"
I GESUITI DI IGNAZIO LOYOLA
di Francesco Antonio Grana | 4 settembre 2014
Costruire una “Onu delle religioni“, un organismo
che raggruppi le principali confessioni e agisca come forza di
interposizione nei conflitti. E alla cui guida potrebbe esserci lo
stesso papa Francesco. E’ la proposta formulata al Pontefice dall’ex presidente israeliano Shimon Peres,
ricevuto in Vaticano. Peres, 91 anni, Nobel per la pace nel 1994, ha
voluto illustrare di persona al Papa, proprio nel momento in cui il
fondamentalismo religioso semina orrori nel mondo e minaccia come non
mai la coesistenza dei popoli. Il Papa, nei 45 minuti di colloquio,
“personalmente non ha assunto impegni particolari, personali”, ha fatto
sapere il portavoce vaticano padre Federico Lombardi.
Però, “naturalmente, ha detto tutta la sua attenzione, il suo rispetto
per l’iniziativa dell’ex presidente Peres, ha garantito anche
l’attenzione dei dicasteri della Curia Romana che sono particolarmente
impegnati in questo campo e sono soprattutto – evidentemente – il
Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso e il Pontificio
Consiglio per la Giustizia e per la Pace, con i cardinali Tauran e Turkson“.
Papa Francesco ha voluto inviare ai giovani studenti di cinque scuole, una per continente, collegate in webcam in diretta con lui in Vaticano: “Oggi si è rotto il patto educativo in nome del culto del denaro, della violenza e dello scarto. Non abbiate paura di lavorare insieme, in una squadra, per la pace” ha detto. Bergoglio ha ripreso un tema a lui molto caro, ovvero la condanna della “cultura dello scarto”. Una mentalità che, per il Papa, mette da parte giovani e anziani in una sorta di “eutanasia nascosta e dunque silenziosa” della società. Ai giovani studenti di questa rete mondiale di scuole creata dall’Associazione “Scholas occurentes”, ente educativo voluto proprio da Bergoglio nella sua Buenos Aires, Francesco ha spiegato che “per mantenere un certo sistema finanziario si sta scartando un’intera generazione di giovani”. Il Papa ha voluto anche raccontare le sue esperienze personali confidando che quando la maestra a scuola gli metteva una nota i genitori lo obbligavano a chiedere scusa all’insegnante, “ma la cosa non finiva lì”, ha aggiunto Francesco. “A casa mi aspettava la seconda parte ovvero il rimprovero. Oggi, invece, – ha precisato Bergoglio – se un maestro mette la nota a un ragazzo i genitori denunciano l’insegnante”.
Il Papa ha voluto, però, consegnare anche un forte messaggio di pace agli studenti della rete creata da “Scholas”, associazione che insieme alla fondazione del vicepresidente dell’Inter Javier Zanetti e di sua moglie Paula, “Pupi onlus”, ha ricevuto l’incasso della prima partita interreligiosa per la pace. “I giovani – ha detto Francesco – non vogliono la guerra, ma vogliono la pace. Voi dovete avere ali per sognare un mondo migliore e per protestare contro ogni guerra. Non abbiate paura. Costruite ponti di pace, costruite un futuro migliore e ricordatevi che il futuro è nelle vostre mani”. Un messaggio analogo a quello che il Papa aveva consegnato alle stelle del calcio mondiale che hanno animato la partita interreligiosa per la pace all’Olimpico, da Diego Armando Maradona a Roberto Baggio. “Lo sport contribuisca a dare un valido apporto alla pacifica convivenza di ogni popolo escludendo ogni tipo di discriminazione di razza, lingua, popolo e religione. Nel nome di Dio bisogna portare solo l’amore. Le religioni sono chiamate a farsi vincolo di pace, mai di odio. Nessuno alzi più la spada contro l’altro. Allargate i vostri cuori da fratelli a fratelli: questo è uno dei segreti della vita”.
L’idea del match era nata proprio da un’idea di Bergoglio con la regia di Zanetti. “Era l’aprile del 2013 – ha raccontato Zanetti – quando Papa Francesco, durante un nostro incontro, volle condividere l’idea di creare un momento di fratellanza e unione tra le diverse religioni. Da allora abbiamo dedicato grandi energie per questo evento: una serata di grande calcio e di raccolta fondi nonché, soprattutto, una festa dei popoli e un’opportunità di riflessione comune”. Stelle italiane e internazionali di livello mondiale unite per rappresentare culture e religioni diverse (buddista, cristiana, ebraica, induista, musulmana, shintoista), per dimostrare al mondo che si può lottare insieme per la pace vincendo ogni tipo di barriera. Sullo sfondo delle attività volute da “Scholas occurentes” e da “Pupi onlus” la costruzione di una rete di interscambio di progetti educativi e di valori per favorire la cultura dell’incontro e della pace. Tifoso speciale Papa Francesco la cui passione per il calcio è molto forte. Soltanto poche settimana fa, al ritorno dal viaggio in Corea del Sud, Bergoglio ha riabbracciato i campioni della sua squadra del cuore, il San Lorenzo de Almagro, che gli hanno portato la Coppa d’America appena vinta per la prima volta. “Sono una parte importante della mia identità culturale”, ha detto loro in quell’occasione il Papa. E ai giornalisti del volo papale che lo ha riportato da Seoul a Roma Francesco aveva detto che “non è un miracolo la vittoria del San Lorenzo”, ma solo una “buona notizia dopo il secondo posto dell’Argentina al campionato del mondo di calcio in Brasile”.
la fonte Il Fatto Quotidiano
Il premier ha anche dedicato il libro al Papa: “A Sua Santità Papa Francesco, grande custode della nostra comune eredità”. Inoltre Netanyahu ha donato una Menorah in argento con scritto: “A Sua Santità Francesco, con altissima stima”, frase seguita dalla firma e dalla data dell’incontro. Anche il Pontefice ha ricambiato i doni con una formella in bronzo raffigurante San Paolo. A proposito dell’invito della moglie di Netanyahu al Pontefice il portavoce vaticano padre Lombardi ha poi detto ai giornalisti che non c’è da aspettarsi che oggi siano annunciate le date del viaggio del Papa in Terra Santa.
continua su: http://www.fanpage.it
FRASI DEI CELEBRI DEI DITTATORI SIONISTI
-- David Ben Gurion, 1937, Ben Gurion and the Palestine Arabs, Oxford University Press, 1985.
”Dobbiamo usare il terrore, l’assassinio, l’intimidazione, la confisca delle terre e l’eliminazione di ogni servizio sociale per liberare la Galilea dalla sua popolazione araba”.
-- David Ben-Gurion, Maggio 1948, agli ufficiali dello Stato Maggiore. Da: Ben-Gurion, A Biography, by Michael Ben-Zohar, Delacorte, New York 1978.
“Ci sono stati l’anti-semitismo, i nazisti, Hitler, Auschwitz, ma loro in questo cosa centravano? Essi vedono una sola cosa: siamo venuti e abbiamo rubato il loro paese. Perché dovrebbero accettarlo?”
– Riportato da Nahum Goldmann in Le Paraddoxe Juif (The Jewish Paradox), pp. 121-122.
"I villaggi ebraici sono stati costruiti al posto dei villaggi arabi. Voi non li conoscete neanche i nomi di questi villaggi arabi, e io non vi biasimo perché i libri di geografia non esistono più. Non soltanto non esistono i libri, ma neanche i villaggi arabi non ci sono più. Nahlal è sorto al posto di Mahlul, il kibbutz di Gvat al posto di Jibta; il kibbutz Sarid al posto di Huneifis; e Kefar Yehushua al posto di Tal al-Shuman. Non c’è un solo posto costruito in questo paese che non avesse prima una popolazione araba.”
-- David Ben Gurion, citato in The Jewish Paradox, di Nahum Goldmann, Weidenfeld and Nicolson, 1978, p. 99.
"Tra di noi non possiamo ignorare la verità ... politicamente noi siamo gli aggressori e loro si difendono … Il paese è loro, perché essi lo abitavano, dato che noi siamo voluti venire e stabilirci qui, e dal loro punto di vista gli vogliamo cacciare dal loro paese.”
-- David Ben Gurion, riportato a pp 91-2 di Fateful Triangle di Chomsky, che apparve in "Zionism and the Palestinians pp 141-2 di Simha Flapan che citava un discorso del 1938.
"Se avessi saputo che era possibile salvare tutti i bambini della Germania trasportandoli in Inghilterra, e soltanto la metà trasferendoli nella terra d’Israele, avrei scelto la seconda soluzione, a noi non interessa soltanto il numero di questi bambini ma il calcolo storico del popolo d’Israele”.
-- David Ben-Gurion (Citato a pp 855-56 in Ben-Gurion di Shabtai Teveth).
--Golda Meir, dichiarazione al The Sunday Times, 15 giugno 1969.
"Come possiamo restituire i territori occupati? Non c’è nessuno a cui restituirli.”
-- Golda Meir, 8 marzo 1969.
"A tutti quelli che parlano in favore di riportare indietro i rifugiati arabi devo anche dirgli come pensa di prendersi questa responsabilità, se è interessato allo stato d’Israele. E bene che le cose vengano dette chiaramente e liberamente: noi non lasceremo che questo accada.”
-- Golda Meir, 1961, in un discorso alla Knesset, riportato su Ner, ottobre 1961
"Questo paese esiste come il compimento della promessa fatta da Dio stesso. Sarebbe ridicolo chiedere conto della sua legittimità.”
-- Golda Meir, Le Monde, 15 ottobre 1971
Discorso alla Knesset di Menachem Begin Primo Ministro israeliano, riportato da Amnon Kapeliouk, "Begin and the 'Beasts’," su New Statesman, 25 giugno 1982.
"La divisione della Palestina è illegale. Non sarà mai riconosciuta … Gerusalemme è e sarà per sempre la nostra capitale. Eretz Israel verrà ricostruito per il popolo d’Israele. Tutta quanto. E per sempre.”
-- Menachem Begin, il giorno dopo il voto all’ONU sulla divisione della Palestina.
-- Dichiarazione dell’ex primo Ministro Yitzhak Shamir al ricordo funebre dei primi dirigenti del Likud, novembre 1990. Servizio locale di Radio Gerusalemme.
"Determinare la terra d’Israele è l’essenza del sionismo. Senza determinazione, noi non realizziamo il sionismo. E’ semplice.”
-- Yitzhak Shamir,su Maariv, 02/21/1997
"(I palestinesi) saranno schiacciati come cavallette... con le teste sfracellate contro i massi e le mura.”
-- Yitzhak Shamir a quel tempo Primo Ministro d’Israele in un discorso ai coloni ebrei, New York Times, 1 aprile 1988
-- Benyamin Netanyahu, allora vice ministro degli esteri, ex Primo Ministro d’Israele, in un discorso algi studenti della Bar Ilan University, dal giornale israeliano Hotam, 24 novembre 1989.
-- Ehud Barak, a quel tempo Primo Ministro d’Israele – 28 agosto 2000. Apparso su Jerusalem Post, 30 agosto, 2000
"Se pensassimo che invece di 200 vittime palestinesi, 2.000 morti metterebbero fine agli scontri in un colpo, dovremmo usare più forza....”
-- Il Primo Ministro israeliano Ehud Barak, citato dall’Associated Press, 16 novembre 2000.
"Sarei entrato in un’organizzazione terroristica.”
--risposta di Ehud Barak a Gideon Levy, giornalista del quotidiano Ha'aretzr, quando chiese a Barak che cosa avrebbe fatto se fosse nato palestinese.
-- Ariel Sharon, Ministro degli esteri d’Israele, parlando ad una riunione di militanti del partito di estrema destra Tsomet, Agenzia France Presse, 15 novembre 1998.
"Tutti devono muoversi, correre e prendere quante più cime di colline (palestinesi) possibile in modo da allargare gli insediamenti (ebraici) perché tutto quello che prenderemo ora sarà nostro... Tutto quello che non prenderemo andrà a loro.”
-- Ariel Sharon, Ministro degli esteri d’Israele, aprendo un incontro del partito Tsomet Party, Agenzia France Presse, 15 novembre 1998.
“Ogni volta che facciamo qualcosa tu mi dici che l’America farà questo o quello…devo dirti qualcosa molto chiaramente: Non preoccuparti della pressione americana su Israele. Noi , il popolo ebraico, controlliamo l’America, e gli americani lo sanno.”
-- Ariel Sharon, Primo Ministro d’Israele, 31 ottobre 2001, risposta a Shimon Peres, come riportato in un programma della radio Kol Yisrael.
"Israele può avere il diritto di mettere altri sotto processo, ma certamente nessuno ha il diritto di mettere sotto processo il popolo ebraico e lo Stato d’Israele.”
-- Ariel Sharon, Primo Ministro d’Israele, 25 marzo 2001 citato dalla BBC News Ondine.
Dal sito: http://monabaker.com/quotes.htm
I SIONISTI ITALIANI
IL SIONISMO SECONDO WIKIPEDIA
VIDEO REPORT - SIONISMO IL NEMICO OCCULTO
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LA CONTRORIFORMA GESUITA ED "IL NUOVO ORDINE MONDIALE"
PARTE 1
PARTE 2
Links
Papa Francesco da il suo consenso ai biochip umani
Chi è veramente Papa Francesco ??
Papa Francesco ha voluto inviare ai giovani studenti di cinque scuole, una per continente, collegate in webcam in diretta con lui in Vaticano: “Oggi si è rotto il patto educativo in nome del culto del denaro, della violenza e dello scarto. Non abbiate paura di lavorare insieme, in una squadra, per la pace” ha detto. Bergoglio ha ripreso un tema a lui molto caro, ovvero la condanna della “cultura dello scarto”. Una mentalità che, per il Papa, mette da parte giovani e anziani in una sorta di “eutanasia nascosta e dunque silenziosa” della società. Ai giovani studenti di questa rete mondiale di scuole creata dall’Associazione “Scholas occurentes”, ente educativo voluto proprio da Bergoglio nella sua Buenos Aires, Francesco ha spiegato che “per mantenere un certo sistema finanziario si sta scartando un’intera generazione di giovani”. Il Papa ha voluto anche raccontare le sue esperienze personali confidando che quando la maestra a scuola gli metteva una nota i genitori lo obbligavano a chiedere scusa all’insegnante, “ma la cosa non finiva lì”, ha aggiunto Francesco. “A casa mi aspettava la seconda parte ovvero il rimprovero. Oggi, invece, – ha precisato Bergoglio – se un maestro mette la nota a un ragazzo i genitori denunciano l’insegnante”.
Il Papa ha voluto, però, consegnare anche un forte messaggio di pace agli studenti della rete creata da “Scholas”, associazione che insieme alla fondazione del vicepresidente dell’Inter Javier Zanetti e di sua moglie Paula, “Pupi onlus”, ha ricevuto l’incasso della prima partita interreligiosa per la pace. “I giovani – ha detto Francesco – non vogliono la guerra, ma vogliono la pace. Voi dovete avere ali per sognare un mondo migliore e per protestare contro ogni guerra. Non abbiate paura. Costruite ponti di pace, costruite un futuro migliore e ricordatevi che il futuro è nelle vostre mani”. Un messaggio analogo a quello che il Papa aveva consegnato alle stelle del calcio mondiale che hanno animato la partita interreligiosa per la pace all’Olimpico, da Diego Armando Maradona a Roberto Baggio. “Lo sport contribuisca a dare un valido apporto alla pacifica convivenza di ogni popolo escludendo ogni tipo di discriminazione di razza, lingua, popolo e religione. Nel nome di Dio bisogna portare solo l’amore. Le religioni sono chiamate a farsi vincolo di pace, mai di odio. Nessuno alzi più la spada contro l’altro. Allargate i vostri cuori da fratelli a fratelli: questo è uno dei segreti della vita”.
L’idea del match era nata proprio da un’idea di Bergoglio con la regia di Zanetti. “Era l’aprile del 2013 – ha raccontato Zanetti – quando Papa Francesco, durante un nostro incontro, volle condividere l’idea di creare un momento di fratellanza e unione tra le diverse religioni. Da allora abbiamo dedicato grandi energie per questo evento: una serata di grande calcio e di raccolta fondi nonché, soprattutto, una festa dei popoli e un’opportunità di riflessione comune”. Stelle italiane e internazionali di livello mondiale unite per rappresentare culture e religioni diverse (buddista, cristiana, ebraica, induista, musulmana, shintoista), per dimostrare al mondo che si può lottare insieme per la pace vincendo ogni tipo di barriera. Sullo sfondo delle attività volute da “Scholas occurentes” e da “Pupi onlus” la costruzione di una rete di interscambio di progetti educativi e di valori per favorire la cultura dell’incontro e della pace. Tifoso speciale Papa Francesco la cui passione per il calcio è molto forte. Soltanto poche settimana fa, al ritorno dal viaggio in Corea del Sud, Bergoglio ha riabbracciato i campioni della sua squadra del cuore, il San Lorenzo de Almagro, che gli hanno portato la Coppa d’America appena vinta per la prima volta. “Sono una parte importante della mia identità culturale”, ha detto loro in quell’occasione il Papa. E ai giornalisti del volo papale che lo ha riportato da Seoul a Roma Francesco aveva detto che “non è un miracolo la vittoria del San Lorenzo”, ma solo una “buona notizia dopo il secondo posto dell’Argentina al campionato del mondo di calcio in Brasile”.
la fonte Il Fatto Quotidiano
Papa Francesco riceve Netanyahu, che gli regala un libro sulla Nuova Inquisizione
Susanna Picone - 2 dicembre 2013 - 13:41
È durato 25 minuti il colloquio privato tra Bergoglio e il premier israeliano ricevuto in Vaticano. Netanyahu, che insieme alla moglie Sarah ha invitato il Pontefice in Israele, ha donato al Papa un libro scritto da suo padre secondo il quale i cattolici non avrebbero offeso gli ebrei.
Questa mattina in Vaticano vi è stato un incontro privato tra Papa Francesco e il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Un incontro durato 25 minuti e andato in scena nella biblioteca privata del Pontefice. Al colloquio, importante come quelli dei mesi precedenti di papa Francesco con il presidente Shimon Peres e il Presidente dello Stato della Palestina Mahomoud Abbas, ha partecipato anche un interprete: “Mio padre parlava benissimo lo spagnolo, mentre il mio spagnolo non esiste”, così Netanyahu al Papa. Al termine dell’udienza la moglie del premier, Sarah, ha invitato Bergoglio in Israele: “L’aspettiamo, non vediamo l’ora”. Tra il Papa e Netanyahu vi è stato il tradizionale scambio di doni alla fine del colloquio: il premier ha regalato a Francesco un libro scritto da suo padre e pubblicato nel 1995 dal titolo “Le origini dell’Inquisizione. La Spagna nel 15esimo secolo”. Il padre del premier israeliano – si è saputo da alcuni giornalisti israeliani – era uno storico e nel libro donato al Papa viene sostenuta la tesi per cui durante l’inquisizione i cattolici non avrebbero offeso gli ebrei.Il premier ha anche dedicato il libro al Papa: “A Sua Santità Papa Francesco, grande custode della nostra comune eredità”. Inoltre Netanyahu ha donato una Menorah in argento con scritto: “A Sua Santità Francesco, con altissima stima”, frase seguita dalla firma e dalla data dell’incontro. Anche il Pontefice ha ricambiato i doni con una formella in bronzo raffigurante San Paolo. A proposito dell’invito della moglie di Netanyahu al Pontefice il portavoce vaticano padre Lombardi ha poi detto ai giornalisti che non c’è da aspettarsi che oggi siano annunciate le date del viaggio del Papa in Terra Santa.
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FRASI DEI CELEBRI DEI DITTATORI SIONISTI
David
Ben Gurion
Primo Ministro d’Israele, 1949 - 1954, 1955 - 1963
“Noi
dobbiamo espellere gli arabi e prenderci i loro posti.”
Primo Ministro d’Israele, 1949 - 1954, 1955 - 1963
-- David Ben Gurion, 1937, Ben Gurion and the Palestine Arabs, Oxford University Press, 1985.
”Dobbiamo usare il terrore, l’assassinio, l’intimidazione, la confisca delle terre e l’eliminazione di ogni servizio sociale per liberare la Galilea dalla sua popolazione araba”.
-- David Ben-Gurion, Maggio 1948, agli ufficiali dello Stato Maggiore. Da: Ben-Gurion, A Biography, by Michael Ben-Zohar, Delacorte, New York 1978.
“Ci sono stati l’anti-semitismo, i nazisti, Hitler, Auschwitz, ma loro in questo cosa centravano? Essi vedono una sola cosa: siamo venuti e abbiamo rubato il loro paese. Perché dovrebbero accettarlo?”
– Riportato da Nahum Goldmann in Le Paraddoxe Juif (The Jewish Paradox), pp. 121-122.
"I villaggi ebraici sono stati costruiti al posto dei villaggi arabi. Voi non li conoscete neanche i nomi di questi villaggi arabi, e io non vi biasimo perché i libri di geografia non esistono più. Non soltanto non esistono i libri, ma neanche i villaggi arabi non ci sono più. Nahlal è sorto al posto di Mahlul, il kibbutz di Gvat al posto di Jibta; il kibbutz Sarid al posto di Huneifis; e Kefar Yehushua al posto di Tal al-Shuman. Non c’è un solo posto costruito in questo paese che non avesse prima una popolazione araba.”
-- David Ben Gurion, citato in The Jewish Paradox, di Nahum Goldmann, Weidenfeld and Nicolson, 1978, p. 99.
"Tra di noi non possiamo ignorare la verità ... politicamente noi siamo gli aggressori e loro si difendono … Il paese è loro, perché essi lo abitavano, dato che noi siamo voluti venire e stabilirci qui, e dal loro punto di vista gli vogliamo cacciare dal loro paese.”
-- David Ben Gurion, riportato a pp 91-2 di Fateful Triangle di Chomsky, che apparve in "Zionism and the Palestinians pp 141-2 di Simha Flapan che citava un discorso del 1938.
"Se avessi saputo che era possibile salvare tutti i bambini della Germania trasportandoli in Inghilterra, e soltanto la metà trasferendoli nella terra d’Israele, avrei scelto la seconda soluzione, a noi non interessa soltanto il numero di questi bambini ma il calcolo storico del popolo d’Israele”.
-- David Ben-Gurion (Citato a pp 855-56 in Ben-Gurion di Shabtai Teveth).
Golda
Meir
Primo Ministro d’Israele, 1969 - 1974
"Non
esiste una cosa come il popolo palestinese … Non
è come se noi siamo venuti e li abbiamo cacciati e preso il oro paese.
Essi non esistono.”
Primo Ministro d’Israele, 1969 - 1974
--Golda Meir, dichiarazione al The Sunday Times, 15 giugno 1969.
"Come possiamo restituire i territori occupati? Non c’è nessuno a cui restituirli.”
-- Golda Meir, 8 marzo 1969.
"A tutti quelli che parlano in favore di riportare indietro i rifugiati arabi devo anche dirgli come pensa di prendersi questa responsabilità, se è interessato allo stato d’Israele. E bene che le cose vengano dette chiaramente e liberamente: noi non lasceremo che questo accada.”
-- Golda Meir, 1961, in un discorso alla Knesset, riportato su Ner, ottobre 1961
"Questo paese esiste come il compimento della promessa fatta da Dio stesso. Sarebbe ridicolo chiedere conto della sua legittimità.”
-- Golda Meir, Le Monde, 15 ottobre 1971
Yitzhak
Rabin
Primo Ministro d’Israele, 1974 - 1977, 1992 - 1995
Primo Ministro d’Israele, 1974 - 1977, 1992 - 1995
"Uscimmo
fuori, Ben-Gurion ci accompagnava. Allon rifece la sua domanda, ‘Che
cosa si doveva fare con la popolazione palestinese?’
Ben-Gurion ondeggiò la mano in un gesto che diceva ‘cacciateli
fuori!”
-- Yitzhak Rabin,versione censurata delle memorie di Rabin, pubblicata sul New York Times, 23 ottobre 1979.
"[Israele vorrà] creare nel corso dei prossimi 10 o 20 anni le condizioni per attrarre naturalmente e volontariamente una migrazione dei rifugiati dalla striscia di Gaza e dalla Cisgiordania verso la Giordania. Per ottenere questo dobbiamo arrivare ad un accordo con Re Hussein e non con Yasser Arafat."
-- Yitzhak Rabin (un "Principe di Pace" secondo Clinton), spiega il suo metodo di pulizia etnica dei territori occupati senza sollevare scalpore nel mondo. (Riportato da David Shipler sul The New York Times, 04/04/1983 citando i commenti di Meir Cohen al comitato affari esteri e difesa della Knesset del 16 marzo.)
-- Yitzhak Rabin,versione censurata delle memorie di Rabin, pubblicata sul New York Times, 23 ottobre 1979.
"[Israele vorrà] creare nel corso dei prossimi 10 o 20 anni le condizioni per attrarre naturalmente e volontariamente una migrazione dei rifugiati dalla striscia di Gaza e dalla Cisgiordania verso la Giordania. Per ottenere questo dobbiamo arrivare ad un accordo con Re Hussein e non con Yasser Arafat."
-- Yitzhak Rabin (un "Principe di Pace" secondo Clinton), spiega il suo metodo di pulizia etnica dei territori occupati senza sollevare scalpore nel mondo. (Riportato da David Shipler sul The New York Times, 04/04/1983 citando i commenti di Meir Cohen al comitato affari esteri e difesa della Knesset del 16 marzo.)
Menachem
Begin
Primo Ministro d’Israele, 1977 – 1983
"[I
palestinesi] sono bestie che camminano su due gambe.”
Primo Ministro d’Israele, 1977 – 1983
Discorso alla Knesset di Menachem Begin Primo Ministro israeliano, riportato da Amnon Kapeliouk, "Begin and the 'Beasts’," su New Statesman, 25 giugno 1982.
"La divisione della Palestina è illegale. Non sarà mai riconosciuta … Gerusalemme è e sarà per sempre la nostra capitale. Eretz Israel verrà ricostruito per il popolo d’Israele. Tutta quanto. E per sempre.”
-- Menachem Begin, il giorno dopo il voto all’ONU sulla divisione della Palestina.
Yizhak
Shamir
Primo Ministro d’Israele, 1983 - 1984, 1986 - 1992
"I
vecchi dirigenti del nostro movimento ci hanno lasciato un chiaro
messaggio di prendere Eretz Israel dal mare al fiume Giordano per le
future generazioni, per un’aliya di massa (=immigrazione ebraica), e
per il popolo ebraico, che tutto quanto sarà radunato in questo
paese.”Primo Ministro d’Israele, 1983 - 1984, 1986 - 1992
-- Dichiarazione dell’ex primo Ministro Yitzhak Shamir al ricordo funebre dei primi dirigenti del Likud, novembre 1990. Servizio locale di Radio Gerusalemme.
"Determinare la terra d’Israele è l’essenza del sionismo. Senza determinazione, noi non realizziamo il sionismo. E’ semplice.”
-- Yitzhak Shamir,su Maariv, 02/21/1997
"(I palestinesi) saranno schiacciati come cavallette... con le teste sfracellate contro i massi e le mura.”
-- Yitzhak Shamir a quel tempo Primo Ministro d’Israele in un discorso ai coloni ebrei, New York Times, 1 aprile 1988
Benjamin
Netanyahu
Primo Ministro d’Israele, 1996 - 1999
"Israele
avrebbe dovuto approfittare dell’attenzione del mondo sulla repressione
delle dimostrazioni in Cina, quando l’attenzione del mondo era
focalizzata su quel paese, per portare a termine una massiccia
espulsione degli arabi dei territori."Primo Ministro d’Israele, 1996 - 1999
-- Benyamin Netanyahu, allora vice ministro degli esteri, ex Primo Ministro d’Israele, in un discorso algi studenti della Bar Ilan University, dal giornale israeliano Hotam, 24 novembre 1989.
Ehud
Barak
Primo Ministro d’Israele, 1999 - 2001
"
I palestinesi sono come coccodrilli, più gli date carne, più ne
vogliono”….
Primo Ministro d’Israele, 1999 - 2001
-- Ehud Barak, a quel tempo Primo Ministro d’Israele – 28 agosto 2000. Apparso su Jerusalem Post, 30 agosto, 2000
"Se pensassimo che invece di 200 vittime palestinesi, 2.000 morti metterebbero fine agli scontri in un colpo, dovremmo usare più forza....”
-- Il Primo Ministro israeliano Ehud Barak, citato dall’Associated Press, 16 novembre 2000.
"Sarei entrato in un’organizzazione terroristica.”
--risposta di Ehud Barak a Gideon Levy, giornalista del quotidiano Ha'aretzr, quando chiese a Barak che cosa avrebbe fatto se fosse nato palestinese.
Ariel
Sharon
Primo Ministro d’Israele, 2001
"E’
dovere dei dirigenti d’Israele spiegare all’opinione pubblica,
chiaramente e coraggiosamente, un certo numero di fatti che col tempo
sono stati dimenticati. Il primo di questi è che non c’è sionismo,
colonizzazione, o Stato Ebraico senza lo sradicamento degli arabi e
l’espropriazione delle loro terre.”
Primo Ministro d’Israele, 2001
-- Ariel Sharon, Ministro degli esteri d’Israele, parlando ad una riunione di militanti del partito di estrema destra Tsomet, Agenzia France Presse, 15 novembre 1998.
"Tutti devono muoversi, correre e prendere quante più cime di colline (palestinesi) possibile in modo da allargare gli insediamenti (ebraici) perché tutto quello che prenderemo ora sarà nostro... Tutto quello che non prenderemo andrà a loro.”
-- Ariel Sharon, Ministro degli esteri d’Israele, aprendo un incontro del partito Tsomet Party, Agenzia France Presse, 15 novembre 1998.
“Ogni volta che facciamo qualcosa tu mi dici che l’America farà questo o quello…devo dirti qualcosa molto chiaramente: Non preoccuparti della pressione americana su Israele. Noi , il popolo ebraico, controlliamo l’America, e gli americani lo sanno.”
-- Ariel Sharon, Primo Ministro d’Israele, 31 ottobre 2001, risposta a Shimon Peres, come riportato in un programma della radio Kol Yisrael.
"Israele può avere il diritto di mettere altri sotto processo, ma certamente nessuno ha il diritto di mettere sotto processo il popolo ebraico e lo Stato d’Israele.”
-- Ariel Sharon, Primo Ministro d’Israele, 25 marzo 2001 citato dalla BBC News Ondine.
Dal sito: http://monabaker.com/quotes.htm
I SIONISTI ITALIANI
Eccovi ora i complici
volonterosi dell'antisemita (perché ferocemente anti-araba) Fiamma
Nirenstein. Questi signori vogliono mettere il bavaglio ad Internet,
usando pagine come questa come miserabile preteso. Si tratta di una
lista interessante e rivelatrice:
COSTORO SONO ATTIVISTI DELL ' "Unione delle Comunità Ebraiche Italiane" UNA DELLE ORGANIZZAZIONI SIONISTE PIU' ESTREMISTE FRA QUELLE CHE INTRUPPANO GLI EBREI ITALIANI
Un sayan (plurale "sayanim") è una persona lieta di servire israele, pur vivendo in uno Stato diverso da quello ebraico.
MEGHNAGI DAVID Università Roma Tre, Full Member International Psychoanalytical Association (IPA)
La discussione è quella sul "giudaismo internazionale" e la premessa di chi l'alimenta è tutta un programma: "Vorrei parlare del potere che i Giudei hanno acquisito in campo economico, descrivendo la situazione in nelle varie nazioni del mondo". E infatti l'analisi comincia con l'estero, il fondo Monetario Internazionale e la Federal Reserve tra gli altri.
- Fiamma Nirenstein (giornalista e deputato),
- Giuliano Ferrara (direttore de Il Foglio),
- Paolo Mieli (presidente Rcs Libri, ex direttore del Corriere della Sera: il “moderato” e “pensoso”, ha risposto all’appello dell’Ebreo Collettivo),
- Angelo Pezzana (giornalista, informazionecorretta.com e Libero),
- Ugo Volli (semiologo, Università di Torino),
- Shmuel Trigano (professore, Universités à Paris X-Nanterre),
- Giorgio Israel (Università La Sapienza),
- Giulio Meotti (giornalista, Il Foglio),
- Raffaele La Capria (scrittore),
- Evgeny Kissin (pianist),
- Gianni Vernetti (deputato, ex Sottosegretario agli Esteri),
- Susanna Nirenstein (giornalista),
- Peppino Caldarola (giornalista),
- Alain Elkann (scrittore, consigliere Ministero Beni Culturali),
- Carlo Panella (giornalista, Il Foglio),
- Emanuele Ottolenghi (Senior Fellow, Foundation for the Defense of Democracies), Daniele Scalise (giornalista),
- Giancarlo Loquenzi (Direttore, l’Occidentale),
- Edoardo Tabasso (professore, Università di Firenze),
- Leonardo Tirabassi (presidente Circolo dei Liberi Firenze, Fondazione Magna Carta),
- Angelo Moscati (Presidente Benè Berith Giovani Italia),
- Johanna Arbib (World Chairman Board of Trustees Keren Hayesod),
- Giacomo Kahn (Direttore mensile Shalom),
- Magdi Allam (parlamentare europeo),
- Luigi Compagna (senatore),
- David Cassuto (ex vicesindaco di Gerusalemme),
- Riccardo Pacifici (presidente Comunità Ebraica di Roma),
- Anita Friedman (Associazione Appuntamento a Gerusalemme),
- Cecilia Nizza (Consigliere Comunità Ebraica Italiana, Gerusalemme),
- Leone Paserman (presidente della fondazione Museo della Shoah di Roma),
- Massimo Polledri (deputato),
- Enrico Pianetta (deputato, Presidente Associazione parlamentare di amicizia Italia-Israele),
- Alessandro Pagano (deputato),
- Renato Farina (deputato, alle vostre autorità già noto come vostro agente Betulla),
- Marco Zacchera (deputato),
- Gennaro Malgieri (deputato),
- Dore Gold (President, Jerusalem Center for Public Affairs, former Ambassador of Israel to the UN),
- Norman Podhoretz (Writer, Editor-at-Large, Commentary Magazine),
- Michael Ledeen (Freedom Scholar, Foundation for Defense of Democracies, già “persona non grata” in Italia),
- Barbara Ledeen (senior advisor, The Israel Project: moglie di Michael),
- Phyllis Chesler (Emerita Professor of Psychology and Women’s Studies, City University of New York),
- Nina Rosenwald (Editor-in-Chief, www.hudson-ny.org ),
- Harold Rhode (esperto di Medioriente, ex Pentagono)
- Caroline Glick (editorialista, Jerusalem Post),
- Rafael Bardaji (Foreign Policy director, FAES Foundation),
- Raffaele Sassun (Presidente Keren Kayemeth LeIsrael Italia),
- Max Singer (a founder and Senior Fellow, Hudson Institute),
- George and Annabelle Weidenfeld (President, Institute for Strategic Dialogue),
- Anna Borioni, (associazione Appuntamento a Gerusalemme),
- Efraim Inbar (Director, Begin-Sadat Center for Strategic Studies),
- Zvi Mazel (former Ambassador of Israel to Egypt and Sweden),
- George Jochnowitz (Professor emeritus of Linguistics, College of Staten Island)
COSTORO SONO ATTIVISTI DELL ' "Unione delle Comunità Ebraiche Italiane" UNA DELLE ORGANIZZAZIONI SIONISTE PIU' ESTREMISTE FRA QUELLE CHE INTRUPPANO GLI EBREI ITALIANI
Nelle nostre università, non mancano i devoti "SAYANIM"
Un sayan (plurale "sayanim") è una persona lieta di servire israele, pur vivendo in uno Stato diverso da quello ebraico.
Pochi sanno
che, nell'Università di Tel-Aviv vi è un immenso database, nel quale
vengono, in eterno, schedati coloro i quali hanno parlato in modo
non ossequioso delle "Stato" nazista di israele. Eccovelo:
http://www.tau.ac.il/Anti-Semitism/index.html
Se loro
fanno le loro liste, perché noi non dovremmo fare le nostre?
I sayanim
nelle nostre università collaborano con l'intelligence israeliana (MOSSAD),
che ha, proprio nella più grande università dello "stato ebraico",
il centro nevralgico della raccolta dati. Essi sono per questo da
considerare persone potenzialmente pericolose. Ecco i loro nomi:
MEGHNAGI DAVID Università Roma Tre, Full Member International Psychoanalytical Association (IPA)
• Alam Khaled Fouad, Università di Trieste
• Ascheri Mario, Università Roma Tre;
• Bagella Michele, Università di Tor Vergata, Roma.
• Baldassarri Mario, Università “La Sapienza” di Roma.
• Basevi Giorgio, Università di Bologna.
• Bassan Fiorella, Università “La Sapienza”, Roma.
• Beato Fulvio, Università “La Sapienza”, Roma
• Belelli Andrea, Università La Sapienza Roma.
• Benagiano Giuseppe, Università “La Sapienza”, Roma.
• Bernardini Francesca, Università di Pisa.
• Biagini Furio, Universita` di Lecce.
• Bordoni Manlio, Università “La Sapienza”, Roma.
• Bosetti Giancarlo, Univ. di Tor Vergata, Roma.
• Bravo Anna, Università di Torino.
• Brawer Anna, Università di Torino.
• Burgio Alberto, Università di Bologna
• Cabib Elio, Università di Udine.
• Caffiero Marina, Università “La Sapienza”, Roma.
• Calboli Gualtiero, Università di Bologna.
• Calimani Dario, Università di Venezia.
• Calogero Francesco, Università “La Sapienza”, Roma.
• Camiz Paolo, Università “La Sapienza”, Roma.
• Campanella Luigi, Università di Napoli.
• Campelli Enzo, Università “La Sapienza”, Roma…
• Campos Boralevi Lea, Università degli Studi di Firenze.
• Campos Emilio, Università di Bologna.
• Canestri Jorge, Università Roma Tre.
• Caparra Gianvittorio, Università “La Sapienza” Roma.
• Capuzzo Dolcetta Roberto, Università “La Sapienza”, Roma.
• Cayre Yvon, Università “La Sapienza”, Roma..
• Ceccherini Pier Vittorio, Università “La Sapienza” Roma.
• Cerulli Luciano, Università di Tor Vergata, Roma.
• Cerutti Fusco Annarosa, Università “La Sapienza”, Roma.
• Cipriani Roberto, Università Roma Tre.
• Coen Giorgio, Università “La Sapienza”, Roma.
• Colarizi Simona, Università “La Sapienza”, Roma.
• Compagnoni Roberto, Università di Torino.
• Consarelli Bruna, Università Roma Tre.
• Contini Bruno, Università di Torino.
• Corbellini Gilberto, Università di Roma “La Sapienza”.
• Corradini Luciano, Università Roma Tre.
• Corsetti Renato, Università di Roma “La Sapienza”.
• Cremaschi Marco, Università Roma Tre.
• Cristiani Marta, Università di Tor Vergata, Roma.
• Cubelli Roberto, Università di Torino.
• Dall'Aglio Giorgio, Università “La Sapienza” di Roma.
• Della Cananea Giacinto, Università Federico II di Napoli.
• D'Amato Marina, Università Roma Tre.
• D'Antonio Mariano, Università Roma Tre.
• De Arcangelis Giuseppe, Università di Bari.
• De Concini Corrado, Università di Roma “La Sapienza”.
• De Plato Giovanni, Università di Bologna.
• Di Cesare Donatella, Università La Sapienza Roma.
• Diamanti Ilvo, Università di Urbino.
• Di Castro Carlo, Università La Sapienza Roma
• Di Chio Giuseppe, Università di Torino.
• Di Giulio Marco, Università di Firenze..
• Di Porto Bruno, Università di Pisa.
• Di Segni Silvia, Università Federico II di Napoli.
• D'Ondero Franco, Università “La Sapienza”, Roma.
• Donno Antonio, Università di Lecce.
• Fargion Daniele, Università “La Sapienza”, Roma.
• Fattori Marta, Università “La Sapienza”, Roma.
• Ferrara Alessandro, Università di Tor Vergata, Roma.
• Fieschi Cesare, Università “La Sapienza”, Roma.
• Foa Anna, Università La Sapienza Roma.
• Freschi Marino, Università Roma Tre.
• Fuà Galli della Loggia Ernesto, Università di Perugia.
• Galli della Loggia Ernesto, Università di Perugia.
• Garrone Edoardo, Politecnico di Torino.
• Giorcelli Cristina, Università di Roma Tre, Roma.
• Giuliani Rita, Università“La Sapienza” di Roma.
• Goglia Luigi, Università Roma Tre.
• Gramigna Anita, Università di Ferrara.
• Grilli di Cortona Pietro, Università Roma Tre.
• Grutter Ghisi, Università Roma Tre.
• Hassan Claudia, Università di Tor Vergata, Roma.
• Ingrao Bruna, Università “La Sapienza”, Roma.
• Israel Giorgio, Università La Sapienza Roma.
• Lanchester Fulco, Università “La Sapienza” di Roma.
• Lanciani Giulia, Università Roma Tre.
• Leuzzi Maria Cristina, Università di Roma Tre.
• Levi Fabio, Università di Torino.
• Levi Raffaello, Politecnico di Torino.
• Levi della Torre Stefano, Politecnico di Milano.
• Levy Danielle, Università di Macerata.
• Longo Nicola, Università di Chieti.
• Luchetti Marcello, Università Roma Tre.
• Machì Antonio, Università “La Sapienza”, Roma.
• Maffettone Sebastiano, Università Luiss-Guido Carli.
• Magnarelli Paola, Università di Macerata.
• Mannheimer Renato, Università Bicocca di Milano
• Manzocchi Stefano, Università di Perugia, Università Luiss-Guido Carli, Roma.
• Maragliano Roberto, Università Roma Tre.
• Marchetti Valerio, Università di Bologna.
• Marietti Piero, Università La Sapienza Roma.
• Marramao Giacomo, Università Roma Tre.
• Martinelli Adriana, Università di Cassino.
• Marzano Ferruccio, Università “La Sapienza”, Roma.
• Mazzamuto Salvatore, Università Roma Tre.
• Melloni Alberto, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.
• Montani Pietro, Università “La Sapienza”, Roma.
• Mordenti Raul, Università Tor Vergata di Roma.
• Morrone Adele, Università “La Sapienza”, Roma.
• Mortara Elèna, Università di Tor Vergata, Roma.
• Mugnai Paolo, Università “La Sapienza” ,Roma.
• Nelken David, Università di Macerata.
• Nivarra Luca, Università di Palermo.
• Nocifora Enzo, Università “La Sapienza”, Roma.
• Novelli Giuseppe, Università Tor Vergata.
• Oliverio Alberto, Università La Sapienza Roma
• Oliverio Ferraris Anna, Università La Sapienza Roma.
• Ottolenghi Emanuele, St. Antonys College Oxford, Inghilterra.
• Ottolenghi Livia, Università La Sapienza Roma.
• Pallottino Giovanni Vittorio, Università “La Sapienza”, Roma.
• Pancera Carlo, Università di Ferrara.
• Peppe Leo, Università Roma Tre..
• Perfetti Francesco, Università Luiss-Guido Carli, Roma.
• Picardi Nicola, Università di Chieti.
• Piccione Vincenzo Antonio, Università Roma Tre.
• Piga Gustavo, Università di Tor Vergata.
• Pinelli Cesare, Università di Macerata.
• Pinter Annalisa, Università di Ferrara.
• Piperno Aldo, Università Degli studi di Napoli Federico II.
• Pitzalis MariaVittoria, Università di Bari.
• Pitzalis Mario, Università di Bari.
• Pompejano Valeria, Università Roma Tre.
• Pons Silvio, Università di Roma “Tor Vergata”.
• Pontecorvo Clotilde, Università “La Sapienza”, Roma.
• Prastaro Agostino, Università “La Sapienza”, Roma.
• Procesi Lidia, Università Roma Tre.
• Righetti Marco, Università di Ferrara.
• Rossi Pinelli Orietta, Università “La Sapienza”, Roma.
• Rusconi Gian Enrico, Università di Torino.
• Saban Giacomo, Università “La Sapienza”, Roma.
• Sacerdoti Giorgio, Università Bocconi di Milano
• Salomoni Antonella, Università di Calabria.
• Saraceno Sara, Università di Torino.
• Sardoni Claudio, Università La Sapienza Roma.
• Scaraffia Lucetta, Università “La Sapienza”, Roma.
• Simone Raffaele, Università Roma Tre.
• Sinigaglia Roberto, Università di Genova.
• Sofia Francesca, Università di Bologna.
• Somogyi Giovanni, Università “La Sapienza”, Roma.
• Sonnino Eugenio, Università “La Sapienza”, Roma.
• Spada Paolo, Università La Sapienza Roma.
• Spizzichino Fabio, Università “La Sapienza”, Roma.
• Stella Salvatore, Università di Chieti.
• Tabusi Massimiliano, Università per stranieri di Perugia.
• Tagliagambe Silvano, Università “La Sapienza”, Roma.
• Teodori Massimo, Università di Perugia.
• Tranfaglia Nicola, Università di Torino.
• Trevese Dario, Università “La Sapienza”, Roma.
• Trincia Francesco Saverio, Università “La Sapienza”, Roma.
• Tucci Gianrocco, Università di Roma “La Sapienza”.
• Veca Salvatore, Università di Pavia.
• Veltri Giuseppe, Università di Halle-Wittenberg (Germania)
• Vignuzzi Ugo, Università “La Sapienza”, Roma.
• Violani Cristiano, Università “La Sapienza”, Roma..
• Volli Ugo, Università di Torino.
• Zaslavsky Victor, Università Luiss-Guido Carli, Roma
• Zatelli Ida, Università di Firenze.
• Zecchini Mirella, Università Roma Tre.
• Ascheri Mario, Università Roma Tre;
• Bagella Michele, Università di Tor Vergata, Roma.
• Baldassarri Mario, Università “La Sapienza” di Roma.
• Basevi Giorgio, Università di Bologna.
• Bassan Fiorella, Università “La Sapienza”, Roma.
• Beato Fulvio, Università “La Sapienza”, Roma
• Belelli Andrea, Università La Sapienza Roma.
• Benagiano Giuseppe, Università “La Sapienza”, Roma.
• Bernardini Francesca, Università di Pisa.
• Biagini Furio, Universita` di Lecce.
• Bordoni Manlio, Università “La Sapienza”, Roma.
• Bosetti Giancarlo, Univ. di Tor Vergata, Roma.
• Bravo Anna, Università di Torino.
• Brawer Anna, Università di Torino.
• Burgio Alberto, Università di Bologna
• Cabib Elio, Università di Udine.
• Caffiero Marina, Università “La Sapienza”, Roma.
• Calboli Gualtiero, Università di Bologna.
• Calimani Dario, Università di Venezia.
• Calogero Francesco, Università “La Sapienza”, Roma.
• Camiz Paolo, Università “La Sapienza”, Roma.
• Campanella Luigi, Università di Napoli.
• Campelli Enzo, Università “La Sapienza”, Roma…
• Campos Boralevi Lea, Università degli Studi di Firenze.
• Campos Emilio, Università di Bologna.
• Canestri Jorge, Università Roma Tre.
• Caparra Gianvittorio, Università “La Sapienza” Roma.
• Capuzzo Dolcetta Roberto, Università “La Sapienza”, Roma.
• Cayre Yvon, Università “La Sapienza”, Roma..
• Ceccherini Pier Vittorio, Università “La Sapienza” Roma.
• Cerulli Luciano, Università di Tor Vergata, Roma.
• Cerutti Fusco Annarosa, Università “La Sapienza”, Roma.
• Cipriani Roberto, Università Roma Tre.
• Coen Giorgio, Università “La Sapienza”, Roma.
• Colarizi Simona, Università “La Sapienza”, Roma.
• Compagnoni Roberto, Università di Torino.
• Consarelli Bruna, Università Roma Tre.
• Contini Bruno, Università di Torino.
• Corbellini Gilberto, Università di Roma “La Sapienza”.
• Corradini Luciano, Università Roma Tre.
• Corsetti Renato, Università di Roma “La Sapienza”.
• Cremaschi Marco, Università Roma Tre.
• Cristiani Marta, Università di Tor Vergata, Roma.
• Cubelli Roberto, Università di Torino.
• Dall'Aglio Giorgio, Università “La Sapienza” di Roma.
• Della Cananea Giacinto, Università Federico II di Napoli.
• D'Amato Marina, Università Roma Tre.
• D'Antonio Mariano, Università Roma Tre.
• De Arcangelis Giuseppe, Università di Bari.
• De Concini Corrado, Università di Roma “La Sapienza”.
• De Plato Giovanni, Università di Bologna.
• Di Cesare Donatella, Università La Sapienza Roma.
• Diamanti Ilvo, Università di Urbino.
• Di Castro Carlo, Università La Sapienza Roma
• Di Chio Giuseppe, Università di Torino.
• Di Giulio Marco, Università di Firenze..
• Di Porto Bruno, Università di Pisa.
• Di Segni Silvia, Università Federico II di Napoli.
• D'Ondero Franco, Università “La Sapienza”, Roma.
• Donno Antonio, Università di Lecce.
• Fargion Daniele, Università “La Sapienza”, Roma.
• Fattori Marta, Università “La Sapienza”, Roma.
• Ferrara Alessandro, Università di Tor Vergata, Roma.
• Fieschi Cesare, Università “La Sapienza”, Roma.
• Foa Anna, Università La Sapienza Roma.
• Freschi Marino, Università Roma Tre.
• Fuà Galli della Loggia Ernesto, Università di Perugia.
• Galli della Loggia Ernesto, Università di Perugia.
• Garrone Edoardo, Politecnico di Torino.
• Giorcelli Cristina, Università di Roma Tre, Roma.
• Giuliani Rita, Università“La Sapienza” di Roma.
• Goglia Luigi, Università Roma Tre.
• Gramigna Anita, Università di Ferrara.
• Grilli di Cortona Pietro, Università Roma Tre.
• Grutter Ghisi, Università Roma Tre.
• Hassan Claudia, Università di Tor Vergata, Roma.
• Ingrao Bruna, Università “La Sapienza”, Roma.
• Israel Giorgio, Università La Sapienza Roma.
• Lanchester Fulco, Università “La Sapienza” di Roma.
• Lanciani Giulia, Università Roma Tre.
• Leuzzi Maria Cristina, Università di Roma Tre.
• Levi Fabio, Università di Torino.
• Levi Raffaello, Politecnico di Torino.
• Levi della Torre Stefano, Politecnico di Milano.
• Levy Danielle, Università di Macerata.
• Longo Nicola, Università di Chieti.
• Luchetti Marcello, Università Roma Tre.
• Machì Antonio, Università “La Sapienza”, Roma.
• Maffettone Sebastiano, Università Luiss-Guido Carli.
• Magnarelli Paola, Università di Macerata.
• Mannheimer Renato, Università Bicocca di Milano
• Manzocchi Stefano, Università di Perugia, Università Luiss-Guido Carli, Roma.
• Maragliano Roberto, Università Roma Tre.
• Marchetti Valerio, Università di Bologna.
• Marietti Piero, Università La Sapienza Roma.
• Marramao Giacomo, Università Roma Tre.
• Martinelli Adriana, Università di Cassino.
• Marzano Ferruccio, Università “La Sapienza”, Roma.
• Mazzamuto Salvatore, Università Roma Tre.
• Melloni Alberto, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.
• Montani Pietro, Università “La Sapienza”, Roma.
• Mordenti Raul, Università Tor Vergata di Roma.
• Morrone Adele, Università “La Sapienza”, Roma.
• Mortara Elèna, Università di Tor Vergata, Roma.
• Mugnai Paolo, Università “La Sapienza” ,Roma.
• Nelken David, Università di Macerata.
• Nivarra Luca, Università di Palermo.
• Nocifora Enzo, Università “La Sapienza”, Roma.
• Novelli Giuseppe, Università Tor Vergata.
• Oliverio Alberto, Università La Sapienza Roma
• Oliverio Ferraris Anna, Università La Sapienza Roma.
• Ottolenghi Emanuele, St. Antonys College Oxford, Inghilterra.
• Ottolenghi Livia, Università La Sapienza Roma.
• Pallottino Giovanni Vittorio, Università “La Sapienza”, Roma.
• Pancera Carlo, Università di Ferrara.
• Peppe Leo, Università Roma Tre..
• Perfetti Francesco, Università Luiss-Guido Carli, Roma.
• Picardi Nicola, Università di Chieti.
• Piccione Vincenzo Antonio, Università Roma Tre.
• Piga Gustavo, Università di Tor Vergata.
• Pinelli Cesare, Università di Macerata.
• Pinter Annalisa, Università di Ferrara.
• Piperno Aldo, Università Degli studi di Napoli Federico II.
• Pitzalis MariaVittoria, Università di Bari.
• Pitzalis Mario, Università di Bari.
• Pompejano Valeria, Università Roma Tre.
• Pons Silvio, Università di Roma “Tor Vergata”.
• Pontecorvo Clotilde, Università “La Sapienza”, Roma.
• Prastaro Agostino, Università “La Sapienza”, Roma.
• Procesi Lidia, Università Roma Tre.
• Righetti Marco, Università di Ferrara.
• Rossi Pinelli Orietta, Università “La Sapienza”, Roma.
• Rusconi Gian Enrico, Università di Torino.
• Saban Giacomo, Università “La Sapienza”, Roma.
• Sacerdoti Giorgio, Università Bocconi di Milano
• Salomoni Antonella, Università di Calabria.
• Saraceno Sara, Università di Torino.
• Sardoni Claudio, Università La Sapienza Roma.
• Scaraffia Lucetta, Università “La Sapienza”, Roma.
• Simone Raffaele, Università Roma Tre.
• Sinigaglia Roberto, Università di Genova.
• Sofia Francesca, Università di Bologna.
• Somogyi Giovanni, Università “La Sapienza”, Roma.
• Sonnino Eugenio, Università “La Sapienza”, Roma.
• Spada Paolo, Università La Sapienza Roma.
• Spizzichino Fabio, Università “La Sapienza”, Roma.
• Stella Salvatore, Università di Chieti.
• Tabusi Massimiliano, Università per stranieri di Perugia.
• Tagliagambe Silvano, Università “La Sapienza”, Roma.
• Teodori Massimo, Università di Perugia.
• Tranfaglia Nicola, Università di Torino.
• Trevese Dario, Università “La Sapienza”, Roma.
• Trincia Francesco Saverio, Università “La Sapienza”, Roma.
• Tucci Gianrocco, Università di Roma “La Sapienza”.
• Veca Salvatore, Università di Pavia.
• Veltri Giuseppe, Università di Halle-Wittenberg (Germania)
• Vignuzzi Ugo, Università “La Sapienza”, Roma.
• Violani Cristiano, Università “La Sapienza”, Roma..
• Volli Ugo, Università di Torino.
• Zaslavsky Victor, Università Luiss-Guido Carli, Roma
• Zatelli Ida, Università di Firenze.
• Zecchini Mirella, Università Roma Tre.
"Unione delle Comunità Ebraiche Italiane"
- Avv. Claudio Morpurgo
- Prof. Amor Luzzatto
- Avv. Dario Tedeschi
- Dott. Cobi Benatoff
- Dott. Carlo De Benedetti e Dott. Di Porto
- Dott. Saul Meghnagi
- Ing. Bruno Orvieto
- Avv. Renzo Gattegna
- Dott. Annie Sacerdoti
- Prof. David Meghnagi
- Prof. Giuseppe Laras
- Prof. Dario Calimani
- Ing. Franco Segre
- Rav Scialom Bahbouth
- Ing. Bruno Orvieto
- Prof. Amos Luzzatto e Dott. Myriam Silvera
- Ing. Bruno Orvieto
- Prof. Giorgio Sacerdoti
- Dott. Adriana Goldstaub
- Dott. Riccardo Bauer, Claudio Coen, Maurizio Nacamulli
- Avv. Guido Fubini
- Avv. Giulio Disegni
- Tobia Zevi
- Dott. Giuseppe Franchetti
-
Dott. Ziva Fischer
Nella lista internazionale appaiono anche nomi italiani, come la
famiglia Elkan, Carlo De Benedetti,
Franco Bernabè, Antoine
Bernheim.
Poi,
tra i giornalisti, Paolo Mieli, Clemente Mimun,
Enrico Mentana, Gad
Lerner, Corrado Augias. Il forum non manca di ricordare "l'influenza
sionista nei media italiani" di scrittori come Roberto Saviano e
Susanna Tamaro, così come di David Sassoli,
Renato Mannheimer, Lorenzo Cremonesi,
Maurizio Molinari, tra gli altri. Presenti, nella
lista, anche alcuni personaggi del mondo dello spettacolo. Tra i più
noti, tra quelli citati, Alessandro Haber, Luca Barbareschi,
Arnoldo
Foà, Joele Dix, Franca Valeri,
Claudio Amendola.
La discussione è quella sul "giudaismo internazionale" e la premessa di chi l'alimenta è tutta un programma: "Vorrei parlare del potere che i Giudei hanno acquisito in campo economico, descrivendo la situazione in nelle varie nazioni del mondo". E infatti l'analisi comincia con l'estero, il fondo Monetario Internazionale e la Federal Reserve tra gli altri.
LAPO ELKANN
IL SIONISMO SECONDO WIKIPEDIA
Il fondatore del sionismo è oggi considerato Theodor Herzl, un giornalista ashkenazita assimilato suddito dell'Impero austro-ungarico. Nel 1895 Herzl fu inviato come corrispondente del suo giornale a Parigi per seguire il processo dell'affare Dreyfus (ufficiale francese di origini ebraiche accusato di tradimento), esploso nel 1894,
che fu accompagnato da una feroce campagna di stampa francese che
riproponeva stereotipi antisemiti. In seguito a questa esperienza Herzl
si rese conto che l'assimilazione e l'integrazione degli ebrei in Europa
non aveva dato frutti e che gli ebrei avevano bisogno di un proprio
Stato, dove poter vivere in pace e sicurezza lontano dai pregiudizi e
dalle false accuse tipici dell'antisemitismo.
Nella tradizione di Montefiore, a partire dal 1882, Edmond James de Rothschild divenne uno dei principali finanziatori del movimento sionista e acquistò il primo sito ebraico in Palestina, l'attuale Rishon LeZion; sempre dal 1882 anche Maurice de Hirsch
fu un grande finanziatore di insediamenti, sia sionisti che
territorialisti. È appunto dal 1882 che data la prima ondata di
immigrazione sionista (Prima Aliyah), al cui inizio la comunità ebraica palestinese (Yishuv) contava 25.000 persone: la prima aliyah raddoppierà abbondantemente queste cifre.
VIDEO REPORT - IL POTERE ISRAELITA-SIONISTA
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I.N.R.I GESUITI, LA COMPAGNIA DI GESU'
VIDEO CONFERENZA.
LA CONTRORIFORMA GESUITA ED "IL NUOVO ORDINE MONDIALE"
PARTE 1
PARTE 2
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Papa Francesco da il suo consenso ai biochip umani
Chi è veramente Papa Francesco ??