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lunedì 12 gennaio 2015

ITALIA: 20 MILIONI DI PERSONE MALATE DI CANCRO - DI GIANNI LANNES



il libro


di Gianni Lannes
Malati a vita da una generazione all'altra: un affare per l'industria in camice bianco. «50 anni fa si ammalava di tumore un italiano su 30, oggi si ammala un italiano su tre. E in futuro se ne ammalerà uno su due» aveva dichiarato due mesi fa a Milano, l’oncologo Umberto Veronesi. Infatti, i dati ufficiali parlano chiaro. Il Rapporto 2014 sui siti inquinati evidenzia un eccesso di mortalità e tumori, nonché estesi territori - compresi i centri urbani - inquinati oltre ogni limite di legge.
Si continua a registrare un eccesso di mortalità, ricoveri e casi di tumore nei siti di interesse nazionale per le bonifiche (Sin), a rischio per l'inquinamento ambientale, mentre nei luoghi dove vi è stata lavorazione dell'amianto aumentano i casi tumorali di mesotelioma pleurico polmonare. Da Casale Monferrato a Taranto, da Gela a Broni, si conferma dunque alto il rischio per la salute dei cittadini. Il dato emerge dall'aggiornamento del Rapporto Sentieri sugli insediamenti a rischio da inquinamento, finanziato dal ministero della Salute e coordinato dall'Istituto superiore di sanità (ISS).
Tuttavia, i dati sono addirittura sottostimati, poiché non hanno preso in esame le vaste aree compromesse dagli occultamenti ecomafiosi, le attività belliche della Nato e delle forze armate United States of America sul territorio italiano.

I siti Sin analizzati, spiega il direttore del Dipartimento Ambiente-Prevenzione dell'Iss Loredana Musmeci, «sono stati 18 sul totale di 44, poiché si sono potuti prendere in considerazioni solo i siti per i quali sono disponibili i Registri tumori, ad oggi ancora non uniformemente presenti su tutto il territorio nazionale». Sono stati analizzati anche altri parametri come le schede di dimissioni ospedaliere e l'incidenza generale dei casi di tumore'. Emerge, avverte l’esperta, «un eccesso di morti, ricoveri e tumori in tutti i 18 Sin considerati, con un aumento dei tumori da amianto». Dati che evidenziano l'urgenza di azioni mirate poichè, afferma Musmeci, «c'è un rischio per la salute della popolazione». Per questo, rileva, «bisogna procedere quanto prima alle bonifiche ambientali in tutti i siti, anche se va precisato che l'eccesso nei casi di tumori può essere dovuto a più fattori e non solo a quello dell'inquinamento ambientale».

Il precedente Rapporto 2010 aveva documentato un eccesso di incidenza per cancro in tali aree pari al 9% negli uomini e al 7% nelle donne. Alcuni esempi: nel nuovo rapporto, per il tumore della tiroide in alcuni SIN sono stati rilevati incrementi per quanto riguarda sia l'incidenza (Brescia-Caffaro: + 70% per gli uomini, +56% per le donne; Laghi di Mantova: +74%, +55%; Milazzo: +24%, +40%; Sassuolo-Scandiano: +46%, +30%; Taranto: +58%, +20%) sia i ricoveri ospedalieri. Sempre grazie alle analisi dell'incidenza oncologica e dei ricoverati, inoltre, a Brescia-Caffaro sono stati osservati eccessi per quei tumori che la valutazione della Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell'OMS (IARC) del 2013 associa certamente (melanoma) o probabilmente (tumore della mammella e per i linfomi non-Hodgkin) con i PCB (policlorobifenili), principali contaminanti nel sito. L'incidenza di melanoma, infatti, rivela un eccesso del 27% e del 19% rispettivamente tra gli uomini e le donne, mentre i ricoveri ospedalieri per la medesima malattia fanno registrare un eccesso del 52% nel sesso maschile e del 39% in quello femminile....continua



Effetti letali causati all' assorbimento di Amianto