IL NUOVO ORDINE MONDIALE PREPARA LE CASERME ITALIANE PER L' ASSEDIO DEL PAESE CON ESERCITI MERCENARI.
Conto alla rovescia per Polizia Stradale, Polizia Ferroviaria, Polizia
Postale e delle Telecomunicazioni, Polizia di Frontiera più alcuni
Reparti Speciali, come Squadre Nautiche, Sommozzatori e Pattuglie a
cavallo. Duecentocinquantuno presidi in tutta Italia si preparano a
chiudere i battenti nel segno di una razionalizzazione dettata dalla
crisi.
«Una chiusura feroce e indiscriminata di uffici di fondamentale
importanza per la sicurezza del Paese e dei cittadini – commentano
indignati dal Sap -. Se la Sicurezza dell’Italia non è una priorità di
questo governo, lo si dica chiaramente, ma che non si provi a mascherare
un fendente letale con una carezza».
Ma scendiamo un po’ più nel dettaglio.
Tra i presidi sui quali si abbatterà la scure del governo c’è la
Squadra Sommozzatori di Olbia, attualmente l’unico reparto subacqueo
della Sardegna settentrionale, considerando che gli stessi reparti della
Capitaneria di Porto e dei carabinieri sono a Cagliari, mentre quello
dei Vigili del Fuoco – tra l’altro già ridotto – si trova a Sassari.
Non costa nulla al ministero dell’Interno, occupando locali messi a
disposizione gratuitamente dalla società di gestione dell’Aeroporto,
eppure l’ufficio di Polizia di Frontiera Marittima/Aerea nello scalo
internazionale di Pescara è nella stessa lista nera. Perfino le spese di
manutenzione e i consumi sono a carico di un aeroporto con un traffico
annuo di circa 5mila voli ed un transito passeggeri superiore al mezzo
milione. Ma tant’è.
Addio anche a 74 uffici di Polizia Postale e delle Telecomunicazioni.
«Nell’era di internet, delle truffe e dei reati on line come la
pedopornografia, si sguarnisce il territorio di reparti altamente
specializzati nella tutela delle reti informatiche e della sicurezza dei
dati – commenta Gianni Tonelli, segretario generale del Sap -. Si pensi
che solamente nell’ultimo anno la Polizia Postale ha scoperto oltre
4mila transazioni bancarie informatiche sospette, per importi
complessivi che sfiorano i 40 milioni di euro. Oltre 3mila operazioni
sono state bloccate prima che il denaro venisse trafugato. Tutto questo
con le spese di natura logistica e organizzativa interamente a carico di
Poste italiane».
Festa grande anche per gli automobilisti indisciplinati, per i banditi
in circolazione sulle autostrade e nelle più importanti arterie del
Paese: in Italia spariranno a breve ben 33 reparti della Polizia
Stradale.
Si chiude in rete, in cielo, in mare, in strada. Potevano mancare le
rotaie? «Cinquantuno uffici di Polizia Ferroviaria saranno trasformati
presto in "punti appoggio" – risponde sarcastico Tonelli -, uffici vuoti
ai quali gli agenti in transito possono fare riferimento logistico per
non più di qualche ora al giorno, riconsegnando così molte stazioni al
degrado e alla criminalità».
In uno dei porti commerciali più importanti del Mediterraneo, ambito e
utilizzato dalla criminalità organizzata per i suoi affari, chiuderà
l’ufficio di Polizia di Frontiera. Gioia Tauro, a Reggio Calabria, dove
non si contano i sequestri di droga e di armi avrà un posto di polizia
in meno. «E dire che la Commissione Antimafia ha ritenuto Gioia Tauro un
punto di snodo degli interessi delle organizzazioni criminali italiane –
fa notare Tonelli -. Anche noi vogliamo una spending review seria e
ragionevole e da anni siamo promotori di un progetto di unificazione
delle forze di polizia. Questo, però, è un colpo mortale all’apparato
della sicurezza. Il nostro è un no secco e definitivo alla chiusura
indiscriminata e selvaggia di presidi di vitale importanza per tutto il
Paese, per scongiurare la quale il Sap sta distribuendo in tutta Italia,
a cittadini e poliziotti, migliaia di cartoline da compilare e spedire
al premier Renzi».
di Silvia Mancinelli
EUROGENDFOR (EGF) LA NUOVA POLIZIA EUROPEA
Le Forze di difesa nazionale saranno rimpiazzate al costo di brutali licenziamenti dalle unità Eurogendfor un esercito mercenario al soldo della lobby della Finanza Occidentale.
Per Natale con il pretesto di ricordare la strage impunita del 2
agosto 1980 (85 morti e 200 feriti), in cui la vittima più piccola aveva
appena tre anni, l'amministrazione comunale della città felsinea,
dominata dalla massoneria - proprio come l'Italia - ha fatto installare
luminarie con evidenti simboli massonici. Infatti, sopra il ponte
Giacomo Matteotti svettano ora triangoli e occhi, che richiamano il
delta
sacro e l’occhio divino, simboli appunto cari ai grembiulini occulti che
si nascondono anche tra le fila della magistratura tricolore, nonché
nelle alte gerarchie del Vaticano.
Stato
di diritto? Dittatura sempre più evidente nello Stivale invaso e
occupato dallo Zio Sam fin dal 3 settembre 1943. Ora, dall'alto dei
cieli, senza alcun controllo civile. E la politica italidiota non fiata,
ma sta come sempre a cuccia. Il ministero della difesa ha certificato
di non
avere alcun controllo dello spazio aereo nazionale. L’altra brutta
notizia è
che i velivoli teleguidati saranno armati e potranno sparare dall’alto
dei
cieli sui centri abitati d’Italia, in caso di mobilitazioni popolari,
interpretate come sommosse o rivolte. Il protocollo d’intesa è stato
firmato
qualche giorno fa dall’Aeronautica militare tricolore. Già, ma chi
controlla
l’AMI e i cieli del Belpaese?
Anche l’Italia dispone di droni armati come quelli
in dotazione alle forze statunitensi e britanniche protagonisti delle
incursioni in Pakistan, Somalia e Yemen. Dunque, con il pretesto di garantire
la sicurezza e mantenere l’ordine pubblico, polizia di Stato e carabinieri (pur
a secco di carburante per le volanti come hanno più volte denunciato le stesse
forze dell’ordine), potranno bombardare a piacimento e discrezione i civili.
L’aeronautica militare italiana è stata la prima
forza aerea alleata ad ordinare, nel 2001, i Predator a stelle e strisce,
protagonisti del conflitto kosovaro del 1999. Nel 2006 vennero ordinati anche i
più grandi e potenti Reaper.
Infine l’Aeronautica tricolore, senza pubblicità,
ha ordinato negli Stati Uniti d’america i kit
che rendono possibile imbarcare missili Hellfire e bombe a guida satellitare
JDAM.
Una flotta di velivoli (6 predator e 6 reaper)
costata complessivamente 370 milioni di dollari più alcuni milioni necessari ad
acquistare le armi guidate da imbarcavi i cui costi oscillano fra i 30 mila e i
50 mila euro ognuna. L’iter amministrativo statunitense per autorizzare la
vendita si è concluso segretamente, almeno in Italia, come ha rivelato il
Wall Street Journal. Per
la cronaca ignota ai più: i droni bellici di Washington sono operativi
in Italia, e di stanza a Sigonella in Sicilia, da anni.
Drone di intercettazione dell' Arma dei Carabinieri
Global Hawk dell' Esercito Italiano
Mare Nostrum «sarà un’operazione militare ed umanitaria e prevede il
rafforzamento del dispositivo di sorveglianza e soccorso in alto mare
per incrementare il livello sicurezza delle vite umane» ha detto il
ministro della Difesa Mario Mauro, al termine del vertice di Palazzo
Chigi sul’emergenza immigrazione. E, ha aggiunto il ministro, nel
pattugliamento verranno impiegati anche i droni in forza alla nostra
aviazione.
La 'febbre' delle fusioni e acquisizioni nell'industria farmaceutica
ha raggiunto il suo picco nel corso dell'anno che si sta per chiudere.
Secondo gli ultimi dati trimestrali di PricewaterhouseCoopers, il
settore delle scienze della vita e farmaceutico ha fatto registrare,
solo fra luglio e settembre, intese per un totale di 61 miliardi di
dollari, con transazioni annunciate per ulteriori 31 miliardi. In tutto,
quasi 100 miliardi di dollari che si sono 'mossi' in tre mesi.
Sempre secondo Pwc, il volume di offerte chiuse nel settore nel
terzo trimestre del 2014 è salito del 27,2% a 42 totali, rispetto alle
33 intese nel secondo trimestre, e sono cresciute del 68% (rispetto alle
25) a confronto con quelle del terzo trimestre 2013. L'incremento
dell'ultimo periodo è soprattutto il risultato di accordi annunciati e
non ancora conclusi, appunto quelle che dovrebbero chiudersi per un
totale di oltre 30 miliardi di dollari. Il valore delle offerte chiuse
nel corso del terzo trimestre del 2014 è inoltre aumentato di ben il
304,3% a 61 miliardi di dollari, dai 15 miliardi circa nel secondo
trimestre dell'anno, e del 63,3% rispetto al terzo trimestre 2013.
Accordi miliardari sono stati raggiunti, altri ipotizzati,
annunciati ma ancora non concretizzati. Come quello fra Pfizer e
AstraZeneca: la multinazionale americana ha messo gli occhi
sull'anglo-svedese all'inizio della primavera scorsa, ma l'intesa è poi
sfumata. Dall'estate si rincorrono però voci di un 'ritorno di fiamma'.
E poi l'irlandese Actavis che ha acquisito il gigante Usa Allergan
per 66 miliardi di dollari; Merck&Co. che si è accaparrata la
produttrice di antibiotici Cubist, proprio la scorsa settimana, per 9,5
miliardi. O ancora, la giapponese Daiichi Sankyo che per rafforzare la
sua presenza nel campo dell'oncologia ha acquistato l'americana Ambit
Biosciences, per oltre 400 milioni di dollari. E non è finita: Abbott ha
comprato Shire (40 mln di euro), Bayer ha deciso di acquisire il
business Consumer Care di Merck&Co.
In ogni caso, a livello internazionale, nel mondo farmaceutico fra
il 1995 e il 2005, secondo i dati di McKinsey, si sono raggiunte alcune
delle 20 più grandi fusioni del settore industriale, definite come
accordi maggiori di 10 miliardi di dollari, nei quali le imprese
impegnano almeno il 10% del valore delle vendite e il 20% del capitale
dell'azienda acquirente.
E' on line il nuovo libro dell'ex maresciallo dell'aereonautica militare Domenico Azzone, dopo vari mesi di lavorazione , ve lo proponiamo. Questo libro vi spiegherà in 450 pagine la geoingegneria atmosferica, climatica e toccherà vari argomenti , riguardanti: la modificazione del clima, la meteorologia, le irrorazioni artificiose, la disinformazioni e guerra ambientale, la pubblicità subliminale, il controllo sull'informazione e sulla popolazione e con uno studio di Milton Leitenberg.
IL DOTT. UMBERTO VERONESI - IL BUSINESS DEL GENOCIDIO
Il degno erede di Joseph Mengele al secolo il Dottor Green, caposcuola del business della malattia della Repubblica delle Banane (OGM), della menzogna pagata a peso d' oro, milionario affarista della Big Pharma che dopo essere stato complice delle stragi a base di Chemio farmaci prodotti dai suoi migliori sponsors, ora passa ad altro tipo di genocidio: la creazione di malattie genetiche e distruzione dell'ecosistema con i prodotti biotech-OGM della Monsanto, Kraft, Dow, Syngenta, Pioneeer, Dupont e BB Biotech. Quest' ultima corporation si occupa appunto di Biotecnologie Farmaceutiche. Altre valanghe di milioni di euro per la Fondazione Umberto Veronesi ora anche dal cartello del Biotech - Farma Biotech.
Veronesi lancia 'manifesto' anti-fobia OGM
Milano, 3 novembre, Adnkronos Salute
''I
cibi geneticamente modificati (Ogm) non nascondono alcun rischio per la
salute. Nessuna indagine epidemiologica dimostra l'esistenza di danni
provocati da questi alimenti, che anzi sono piu' sicuri di quelli
cosiddetti 'naturali' perche' molto piu' controllati. E diro' di piu'.
Se in Italia si potesse scegliere, personalmente vorrei nutrirmi di mais
transegnico''. Con queste parole il professor Umberto Veronesi,
presidente dell'omonima Fondazione e direttore scientifico dell'Istituto
europeo di oncologia (Ieo) di Milano, ha lanciato oggi nel capoluogo
lombardo il primo ''Consensus Document'' sul tema ''Sicurezza alimentare
e Ogm''. Una sorta di 'manifesto' anti-fobia redatto da 19 societa'
scientifiche italiane in rappresentanza di 10 mila ricercatori e
concepito dopo un meeting convocato il 5 maggio scorso a Bologna dalla
Societa' italiana di tossicologia (Sitox). Gli scienziati scendono in
campo compatti contro ''l'assurda demonizzazione di cui questi cibi sono
vittime''. L'ex ministro della Sanita' dice basta a ''una
bizzarria che inizialmente veniva considerata come una comprensibile
cautela nei confronti di qualcosa di poco noto, ma che, alla luce degli
studi sulle popolazioni che da anni si nutrono di alimenti Ogm (gli
Stati Uniti soprattutto), e' ormai diventata un'opposizione da eliminare
perche' pericolosa per il Paese''.
Secondo
gli specialisti, ''l'approvazione del decreto sugli Ogm in discussione
in Parlamento si tradurrebbe in una battuta d'arresto per tutta la
ricerca genetica italiana. E il nostro Paese correrebbe un grandissimo
pericolo di emarginazione culturale e scientifica'', e' l'avvertimento.
''Non riesco proprio a capire le ragioni di questa opposizione - ha
proseguito Veronesi - Credo sia piu' che altro una questione ideologica,
mossa dall'idea che introdurre un nuovo gene in un organismo
rappresenti in qualche modo un 'oltraggio' alla natura''. Ma si
dimentica ''che il Dna dell'uomo non e' diverso da quello di ogni altro
essere vivente'' e che il meccanismo con cui nasce un cibo Ogm ''e' lo
stesso seguito da tutti gli agricoltori da duemila anni, quando
incrociano piante per migliorarle''.
Nei
secoli, ricordano infatti gli esperti nel documento, ''l'uomo ha
addomesticato animali e piante modificandone anche consapevolmente il
patrimonio genetico. Di fatto, quindi, le piante attualmente coltivate e
gli animali di allevamento sono per la maggior parte degli Ogm''. Non
solo. Ogm o non Ogm, ha ripreso l'oncologo, ''una persona intelligente
dovrebbe scegliere il prodotto piu' garantito e gli Ogm lo sono
certamente piu' degli altri'' sia per l'alimentazione dell'uomo sia per
quella dell'animale perche' regolati, sottolinea il documento di
consenso, ''da un quadro normativo che non ha eguali in campo
alimentare: tutte le analisi per valutarne la sicurezza devono essere
effettuate prima dell'immissione sul mercato''.
La
speranza finale della ricerca sugli Ogm, ''nonche' un importante
progetto della Fondazione Veronesi - ha precisato il fondatore dell'Ieo -
e' di debellare o almeno di ridurre, grazie a questi alimenti, la fame
nel mondo''. L'appello corale e' di ''abbracciare il cuore e il senso
del progresso scientifico e di abbandonare l'atteggiamento manicheo pro o
anti Ogm. Non vogliamo apparire oltranzisti, diciamo solo che questi
alimenti vanno considerati esattamente come gli altri: innocui o
pericolosi a seconda dei casi, ma non dannosi solo per il fatto di
essere il frutto di una data tecnica''.''Bisogna smetterla di
fare confusione tra una tecnica, il suo prodotto e il modo in cui viene
gestita'', ha affermato il professor Carlo Alberto Redi, ordinario
presso il Dipartimento di Biologia animale dell'universita' di Pavia.
''Abbiamo paura del Dna estraneo che potremmo assumere mangiando Ogm, ma
non pensiamo a quello che per esempio inglobiamo quando baciamo
qualcuno'', ha sottolineato l'esperto, secondo il quale ''questa
chiusura mentale ci fara' tornare all'uomo delle caverne''. E
''attenzione anche a parlare di 'contaminazione' tra campi Ogm e non''.
Innanzitutto perche' ''un Ogm non e' qualcosa di tossico che puo'
contaminare qualcos'altro'', ha puntualizzato Veronesi. E poi perche',
''ad esempio nel caso del mais, il polline percorre al massimo 25 metri -
ha spiegato la professoressa Mirella Sari Gorla, ordinario di Genetica
alla Facolta' di Scienze della Statale di Milano e past president della
Societa' italiana di genetica agraria (Siga) - e quindi e' sufficiente
mantenere alla giusta distanza (30 metri circa) campi di mais Ogm e di
mais naturale''.
In Italia, ha
osservato il professor Giorgio Cantelli Forti, presidente Sitox,
''assistiamo poi a una contraddizione per cui si propone una legge
anti-Ogm ma nelle universita' si addestrano 5.600 nuovi specialisti in
biotecnologie. Che futuro avranno?'', si domanda lo scienziato, facendo
poi notare che ''per produrre Ogm bastano pochi euro e un garage. E chi
ci difendera' da organismi geneticamente modificati prodotti all'estero
in modo illecito?''. Insomma, ha denunciato il professor Giorgio Poli,
preside della Facolta' di Medicina veterinaria all'universita' degli
Studi di Milano e coordinatore dell'Area scienza e alimentazione della
Fondazione Umberto Veronesi, ''ci preoccupiamo di cibi Ogm, che studi
pubblici finanziati dall'Ue con 70 milioni di euro hanno dimostrato
essere sicuri, ma non di alimenti 'sporchi' di tossine cancerogene,
escrementi, metalli pesanti e pesticidi''.
''E'
giusto avere etichette trasparenti che garantiscano la liberta' di
scelta'', ha commentato Veronesi, ma ''come pretendiamo l'indicazione
'Ogm free' - una garanzia che tra l'altro, con le tecniche disponibili,
''nessun laboratorio di ricerca puo' dare'', ha detto il professor
Francesco Sala, ordinario di Botanica generale e biotecnologia delle
piante presso la Statale di Milano - dovremmo pretendere anche la
garanzia 'aflatossine free'. E alla politica della 'tolleranza zero'
contro gli Ogm - ha proposto l'ex ministro della Sanita' - dovremmo
sostituire quella della 'tolleranza zero' verso queste sostanze, i
cancerogeni piu' potenti che esistano sulla faccia della terra''. Le
aflatossine, ha confermato Sala, ''sono tra le cinque o sei micotossine
che possiamo trovare nel mais, quindi nei mangimi animali e, al termine
della catena alimentare, nel latte e nella carne che finiscono sulle
nostre tavole. Quando Veronesi ha parlato di rischio aflatossine per la
polenta e' stato criticato, ma diceva la verita'''. Ma non e'
tutto. ''Ricordiamo - ha aggiunto il ricercatore - che nel 2003 la
Lombardia ha buttato il 20% della sua produzione di latte perche'
conteneva aflatossine sopra i livelli soglia. Ma un caso simile si era
gia' verificato nel 1999''. E' per queste insidie che occorre
allarmarsi, ha ribadito lo specialista. ''La gente crede alle 'virtu'
del biologico - ha ribadito l'esperto - ma va detto che il mais Ogm ha
un contenuto in aflatossine 10-15 volte inferiore al mais bio''. E
occhio anche al 'mito' dei prodotti nostrani. Un esempio? ''Il pesto
genovese fatto secondo la vera ricetta ligure contiene una quantita' di
metileugenolo, sostanza cancerogena, 600 volte superiore alla dose
massima giornaliera consentita. Al contrario il pesto industriale
contiene solo eugenolo, un derivato innocuo del metileugenolo. Il
segreto sta nell'altezza delle piantine di basilico: vanno colte quando
superano i 10 centimetri di altezza - svela Sala - perche' quelle
giovani contengono il precursore tossico che solo dopo si trasforma nel
derivato innocuo''.
"Non siamo più abituati ad alzare gli occhi al cielo; non siamo preparati a cogliere la matrice artificiale e militare di terremoti ed eventi climatici estremi. Eppure
è così: il clima impazzito e gli eventi tellurici ricorrenti sono le
armi occulte di una nuova strategia della tensione globale. Come fanno?
Sfruttando brevetti militari con i quali hanno affinato l'uso bellico
delle onde elettromagnetiche, sparate direttamente in atmosfera. La
realtà - per chi vuole vederla - è sotto gli occhi di tutti; basta
visitare i siti istituzionali delle agenzie governative anglosassoni e
leggere gli abstract dei brevetti di Eastlund...."
di Angelo De Gaetano, Simone Carletta e di Flaviano Vissani
Un progetto di sterminio alimentare promosso dai cartelli illegali delle multinazionali del Biotech (Monsanto, Dow, Syngenta, Pioneer Dupont, Kraft ed altre), Farmaceutica Nazista (Big Pharma ex I.G.Farben con le loro 200 case farmaceutiche), Chimica (BASF ed il cartello a loro connesso). Questa Mafia Globale capitanata dal Comitato dei 300 in Europa e dal CFR, Commissione Trilaterale, Neocons nel resto del mondo, che controllano tramite i loro servizi segreti, i Governi corrotti dei paesi occidentali. Essa è capitanata dai Gesuiti Cavalieri di Malta Rockefellers, Rotschilds e tutta la Finanza occidentale (J.P.Morgan e Goldman Sachs ed altre), la FAO, OMS, WHO e l' Organizzazione Mondiale del Commercio: il WTO. Causeranno un genocidio alimentare globale e danni irrevesibili all' ecosistema. Tutto finalizzato al raggiungimento del progetto nazista dell' Eurozona e di un Governo unico mondiale o Nuovo Ordine Mondiale
Intervista a Paul Anthony Taylor
Ottobre 2006 – Il Codex non è un soggetto semplice da
comprendere. Con oltre 20 comitati che si riuniscono ogni anno, e
verbali pubblicati comprendenti oltre 1.400 pagine solo per il 2005, la
maggior parte delle persone è assolutamente ignara della misura in cui
le attività del Codex influenzano la salute di tutti. Continuate a
leggere per scoprire tutti i dettagli del sostegno che la Codex
Alimentarius Commission fornisce al "business con la malattia".
La Codex Alimentarius Commission (Codex) è il principale organismo mondiale che formula proposte e funge da consulente per i Direttori Generali dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e della Food and Agriculture Organization delle Nazioni Unite
(FAO) su tutte le questioni attinenti all'implementazione del programma
congiunto FAO/OMS "Food Standards Programme". Istituita nel 1963, gli
obiettivi principali della Commissione sono indicati nel suo Manuale procedurale
come segue: proteggere la salute dei consumatori; garantire pratiche
corrette nel commercio alimentare e promuovere il coordinamento di tutto
il lavoro di organizzazioni governative e non governative
internazionali in merito alle normative alimentari. Sfortunatamente,
tuttavia, come tutti possiamo vedere, le sue attività non proteggono la
salute dei consumatori e il commercio alimentare internazionale è tutto
fuorché corretto.
Nel momento in cui scriviamo, la Commissione presiede 27 comitati e task force intergovernative ad hoc,
le cui principali funzioni riguardano la scrittura di normative, linee
guida e altri testi correlati per gli alimenti, compresi gli integratori
alimentari. Una volta stilati, questi testi vengono sottoposti alla
Commissione per l'approvazione finale e l'adozione come nuovi standard
mondiali.
Sebbene l'adozione dei singoli standard e delle linee guida del Codex da parte dei singoli Paesi sia teoricamente facoltativa, la creazione della World Trade Organization
(WTO) il 1° gennaio 1995 ha essenzialmente modificato il loro status
internazionale, nel senso che ora vengono sempre più utilizzati dalla
WTO come punto di riferimento nei giudizi riguardanti le vertenze
commerciali internazionali che coinvolgono gli alimenti. La potenziale
minaccia di rimanere coinvolti (e perdere) in una tale vertenza rende
ora in realtà obbligatoria l'adozione di standard e linee guida del
Codex, in quanto i Paesi appartenenti alla WTO non hanno praticamente
alternative alla loro osservanza. pertanto attualmente 149 Paesi fanno parte della WTO, e che esistono ormai standard e linee guida Codex per praticamente tutti gli alimenti, ciò significa in realtà che le attività del Codex influenzano ormai direttamente la grande maggioranza del genere umano.
Oltre a occuparsi dei normali alimenti, tuttavia, il Codex definisce
anche standard e linee guida per: integratori alimentari di vitamine e
minerali, indicazioni per la salute (health claims); alimenti biologici;
alimenti geneticamente modificati; etichettatura degli alimenti;
pubblicità; additivi alimentari e residui di pesticidi. È pertanto
significativa, come vedremo di seguito, l'evidenza del fatto che in
tutte queste aree il Codex antepone sempre più gli interessi economici
(particolarmente quelli delle industrie farmaceutiche e chimiche) alla
salute umana.
Le linee guida per gli integratori alimentari di vitamine e minerali sono state adottate dalla Codex Alimentarius Commission come nuovo standard mondiale durante la sua riunione a Roma, Italia, tenutasi a luglio 2005. Redatte utilizzando come modello la direttiva restrittiva sugli integratori
dell'Unione Europea, le linee guida dispongono la definizione di limiti
massimi restrittivi per il dosaggio di vitamine e minerali e la
proibizione di dichiarazioni secondo le quali gli integratori di
vitamine e minerali sono adatti per la prevenzione, il miglioramento, il
trattamento o la cura di malattie. Di conseguenza, e tenendo a mente la
montagna di prove che dimostrano gli straordinari miglioramenti per la
salute che possono essere ottenuti con l'utilizzo di integratori
alimentari, è evidente che lungi dal proteggere la salute dei
consumatori, l'applicazione globale di queste linee guida farà sì che la
vendita di prodotti terapeutici, preventivi e curativi rimarrà
esclusivo appannaggio dell'industria farmaceutica.
Esistono già numerosi testi Codex che pongono restrizioni ai benefici
per la salute attribuibili ai prodotti alimentari, e probabilmente la
più significativa è costituita dalle Linee guida generali Codex sulle indicazioni
per la salute. Adottate nel 1979 e modificate nel 1991, queste linee
guida sono per alcuni versi la vera causa del problema Codex, in termini
di applicazione di severe restrizioni alle forme di cura naturale, in
quanto tentano attivamente di garantire che gli unici prodotti che
possano riportare indicazioni in merito alla prevenzione, al
miglioramento, al trattamento e alla cura delle malattie siano i
farmaci. Nello specifico, tra l'altro, le Linee guida generali Codex
sulle indicazioni vietano tutte le indicazioni che affermino che una
dieta bilanciata o alimenti normali non possono fornire quantità
adeguate di tutti i nutrienti e tutte le indicazioni secondo le quali i
prodotti alimentari sono adatti per la prevenzione, il miglioramento, il
trattamento o la cura delle malattie. È pertanto evidente che le Linee
guida proteggono essenzialmente il controllo dell'industria farmaceutica
sui nostri sistemi sanitari.
Alimenti biologici
Gli alimenti biologici ricevono sempre più attenzione dal Codex negli ultimi anni; ora è sempre più chiaro che il Codex Committee on Food Labelling sta tentando di rendere più elastici gli standard biologici globali
per consentire l'uso di sostanze quali l'anidride solforosa, che può
provocare reazioni allergiche in alcune persone, nitrito e nitrato di
sodio, potenzialmente cancerogeni e implicati nell'iperattività dei
bambini, e la carragenina, per la quale vi sono prove che è associata
alla formazione di ulcere e tumori nell'intestino. Cosa ancora peggiore,
tuttavia, la Codex
Alimentarius Commission ha recentemente dato il via libera all'inizio
dei lavori per l'inserimento dell'etilene nelle Linee guida Codex per la
produzione, lavorazione, etichettatura e commercializzazione di
alimenti biologici. L'etilene viene impiegato per indurre la
maturazione di frutta e verdura durante il trasporto; la sua
approvazione per l'impiego sugli alimenti biologici rappresenterebbe un
passo inquietante verso l'accettazione, applicata dalla WTO, delle
stesse pratiche agricole dubbie e innaturali cui sono già soggetti gli
alimenti non biologici.
Perché il Codex intende rendere più elastici gli standard biologici
in questo modo? A un livello di base, semplicemente perché gli alimenti
biologici vengono venduti a prezzi più alti dei normali alimenti non
biologici; i grandi produttori di alimenti non biologici vedono una
facile opportunità per inserirsi nel mercato degli alimenti biologici e
trarre maggiori profitti. A un livello più profondo, tuttavia, gli
alimenti biologici promuovono una migliore salute rispetto a quelli non
biologici, dato che contengono livelli più elevati di micronutrienti.
Inoltre, naturalmente, gli alimenti biologici non contengono pesticidi,
residui di farmaci veterinari o organismi geneticamente modificati.
Ricordando pertanto che una buona salute non è nell'interesse del "business con la malattia",
la crescente domanda di alimenti biologici costituisce una minaccia per
le industrie farmaceutiche e chimiche, non solo in quanto questi
alimenti promuovono una buona salute, tuttavia, ma anche perché riducono
la domanda di pesticidi, farmaci veterinari e alimenti geneticamente
modificati… i profitti diminuiscono di conseguenza.
Inoltre, a differenza dei semi geneticamente modificati, i semi
biologici non possono essere brevettati. Poiché alcuni dei principali
operatori dell'industria farmaceutica e chimica, ad esempio Bayer e BASF,
sono anche molto attivi nell'industria delle biotecnologie, è facile
comprendere che la crescente popolarità degli alimenti biologici non
brevettabili costituisca in effetti una minaccia grave e crescente per i
profitti del "business con la malattia" dell'industria farmaceutica.
Gli OGM
La
Codex Alimentarius Commission ha adottato le sue prime linee guida e
principi per gli alimenti geneticamente modificati nel 2003. Successivamente, questi testi sono diventati strumentali per far sì che Stati Uniti, Canada e Argentina intentassero, e vincessero, una vertenza commerciale presso la World Trade Organization
contro l'Unione Europea (UE), nella quale affermavano che l'Unione
Europea applicava una moratoria sull'approvazione e l'importazione di
alimenti contenenti organismi geneticamente modificati. Altre linee guida e standard per gli alimenti geneticamente modificati sono in fase di stesura da parte del Codex.
L'adozione finale di questi testi contribuirà ulteriormente a rendere
obbligatoria l'approvazione e l'importazione di alimenti geneticamente
modificati conformi a tali testi per tutti i Paesi membri della WTO. In
modo decisivo, pertanto, Stati
Uniti, Canada e Argentina stanno anche spingendo affinché non vi siano
obblighi per i produttori o esportatori di alimenti geneticamente
modificati di indicare la presenza di organismi geneticamente modificati
sulle etichette dei loro prodotti. È proprio quello che i grandi
produttori di alimenti geneticamente modificati desiderano,
naturalmente, avendo da lungo tempo compreso che sempre più persone si
oppongono ai prodotti alimentari geneticamente modificati e che sarà
impossibile cambiare la posizione dell'opinione pubblica nel breve
termine.
A differenza dei semi dei normali alimenti, i semi degli alimenti
geneticamente modificati possono essere brevettati. È questo, in realtà,
il vero motivo per il quale le aziende di biotecnologie sono così
disperatamente intenzionate a forzare l'introduzione di questi prodotti
sui mercati mondiali: i potenziali profitti nel lungo termine sono così
colossali da non avere nulla da invidiare al mercato dei farmaci. Dato
pertanto che alcuni dei principali operatori dell'industria
farmaceutica, ad esempio Bayer e BASF,
sono anche importanti operatori dell'industria biotecnologica, è facile
comprendere che l'industria farmaceutica è ancora una volta il
principale beneficiario del Codex.
Dal punto di vista dell'industria farmaceutica, i soli prodotti che
vale la pena produrre sono quelli brevettabili. Di conseguenza, la
crescente popolarità di integratori alimentari, pratiche di medicina
naturale e alimenti biologici rappresenta una seria minaccia per
l'industria farmaceutica. I gruppi di interesse finanziario dietro alla
Codex Alimentarius Commission lo sanno fin troppo bene, naturalmente,
pertanto stanno disperatamente tentando di conservare il proprio
monopolio nell'industria della salute e di espandersi nella produzione
di alimenti geneticamente modificati.
Etichettatura degli alimenti
Dal 1965 esiste uno specifico comitato Codex il cui scopo è occuparsi
degli aspetti dell'etichettatura degli alimenti. Si tratta del Codex
Committee on Food Labelling (CCFL). La questione dell'etichettatura
degli alimenti è particolarmente importante per l'ulteriore diffusione
di informazioni di medicina naturale salvavita, dato che le limitazioni
applicate al contenuto scritto delle etichette contribuisce, insieme al
contenuto della pubblicità, a impedire ai produttori di integratori
nutrizionali di informare dei benefici dimostrati dell'integrazione
alimentare. Di conseguenza, il CCFL
ha rifiutato di riconoscere il ruolo di una nutrizione ottimale nella
prevenzione, nel miglioramento, nel trattamento e nella cura delle
malattie e, pertanto, piuttosto che proteggere la salute dei consumatori sembra agire nell'interesse del "business con la malattia" dell'industria farmaceutica.
Pubblicità e promozione
È almeno dal 1972 che si dibatte in merito a come e se il Codex debba occuparsi di aspetti pubblicitari.
Questo dibattito è proseguito alla riunione del CCFL di maggio 2006 ad Ottawa,
dove si è concentrato sull'opportunità di dare avvio a dei lavori per
una definizione di "pubblicità" e, in caso affermativo, su dove (ovvero
all'interno di quale testo Codex) inserire tale definizione. Dopo lunghe
discussioni in merito, il CCFL ha stabilito che è necessario dare avvio
ai lavori per una definizione di "pubblicità".
Dal punto di vista della medicina naturale, tuttavia, la definizione proposta è del tutto insoddisfacente: "Pubblicità: rappresentazione al pubblico, con mezzi diversi
dall'etichettatura, tesa a influenzare, o potenzialmente influenzante,
atteggiamenti, convinzioni, e comportamenti che promuoveranno
direttamente o indirettamente la vendita dell'alimento".
Il contenuto di questa proposta di definizione solleva diversi interrogativi chiave.
Ad esempio, oltre al suo potenziale di provocare il divieto di
pubblicizzare documenti di ricerca scientifica legittimi, pubblicati e
sottoposti al giudizio di esperti, potrebbe anche impedire alle
organizzazioni no profit di medicina naturale di influenzare
atteggiamenti, convinzioni e atteggiamenti in merito alla vendita di
integratori alimentari?
Allo stesso modo, le limitazioni applicate alla pubblicità basate su questa definizione possono essere considerate contrarie al diritto alla libertà di opinione ed espressione e/o alla
libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere
molestato per la propria opinione e il diritto di cercare, ricevere e
diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a
frontiere (entrambi i principi sono enunciati nell'Articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite)?
Dato tuttavia che il "business con la malattia"
dell'industria farmaceutica dipende per la propria sopravvivenza dalla
limitazione di tutti i mezzi con i quali i consumatori possono ottenere
informazioni sulla medicina naturale, le potenziali limitazioni
applicate alla pubblicità sono ora chiaramente un argomento chiave al
Codex.
Additivi alimentari
Il Codex ha un apposito comitato che si occupa della sicurezza degli
additivi alimentari; una delle sue principali funzioni è definire i
livelli massimi consentiti. Nel complesso, il Codex Food Additive Index elenca attualmente un totale di circa 300 singoli additivi (sia sintetici che naturali) il cui uso è consentito negli alimenti.
Sebbene tuttavia alcuni additivi artificiali possano essere essenzialmente sicuri se consumati in piccole quantità e non combinati
con altri, la realtà è che il Codex non ha riservato particolare
considerazione al fatto che tali sostanze chimiche non vengono consumate
singolarmente, ma in tandem. Di conseguenza, e a beneficio dei rispettivi produttori, l'effetto cumulativo
a lungo termine sulla salute del consumatore dell'assunzione di più
sostanze chimiche brevettate e additivi artificiali viene essenzialmente
ignorato.
Molti additivi artificiali vengono prodotti da alcune delle stesse
compagnie farmaceutiche e chimiche che vorrebbero vietare gli
integratori vitaminici e mettere a forza gli alimenti geneticamente
modificati sulle nostre tavole. Lo stesso accade con i farmaci e i semi
geneticamente modificati; la ragione principale dell'esistenza di molte
di queste sostanze è dovuta alla possibilità di brevettarle… e brevetto è
uguale a maggiori profitti.
Pesticidi
Il Codex Committee on Pesticide Residues è stato istituito nel 1966 ed è responsabile della definizione dei limiti massimi per residui di pesticidi in singoli alimenti
o in gruppi di alimenti. Ancora una volta, tuttavia, l'eventuale
sicurezza di ogni singolo pesticida viene di solito esaminata a sé,
mentre l'effetto a lungo termine della loro presenza collettiva sul
nostro corpo viene per lo più ignorato. Poiché pertanto molti di questi
pericolosi agenti chimici sono prodotti da aziende chimiche e
farmaceutiche, non è difficile immaginare che il loro uso diffuso possa
esser visto da queste industrie come un doppio vantaggio finanziario:
aumentano potenzialmente le dimensioni del mercato (e quindi dei
profitti) dei farmaci brevettati per il trattamento delle malattie
potenzialmente provocate dall'assunzione di questi agenti nel lungo
termine.
Conclusioni
Il Codex non si occupa solo di integratori alimentari. Si tratta in
realtà del principale campo di battaglia politico in cui si combatte per
chi disciplinerà e controllerà la fornitura di alimenti a livello
mondiale, dalla fattoria alla forchetta. Questa 'guerra' viene
combattuta da una rete sempre più fitta di autorità mondiali, grandi
aziende e interessi finanziari e, pertanto, il commercio e il profitto
sono gli obiettivi principali… non la salute umana.
Le attuali indicazioni suggeriscono che nel lungo termine i vincitori
finanziari nella battaglia per il controllo sulla fornitura di alimenti
a livello mondiale saranno probabilmente le industrie farmaceutiche e
chimiche, soprattutto visto che l'adozione di ulteriori linee guida del
Codex per gli alimenti ottenuti dalle biotecnologie appare ormai
pressoché inevitabile. Di conseguenza, la nostra libertà di scelta, la
nostra futura salute e l'ambiente stesso sono chiaramente a rischio.
Una buona nutrizione e una salute ottimale minacciano il "business
con la malattia" dell'industria farmaceutica, in quanto riducono le
dimensioni del mercato dei farmaci sintetici. Tuttavia, alimenti privi
di residui di pesticidi, additivi artificiali e altri agenti
contaminanti possono, per definizione, essere ottenuti solo con un
minore utilizzo globale, o idealmente con la totale eliminazione, di
questi agenti chimici. Questo, naturalmente, sarebbe contrario agli
interessi finanziari delle aziende farmaceutiche e chimiche che
producono tali sostanze, dato che comporterebbe ovviamente minori
profitti, una migliore salute per intere popolazioni e la conseguente
riduzione dell'uso di farmaci sintetici.
In conclusione, pertanto, sebbene possa esser stato recentemente
"lontano dalle luci della ribalta", il sostegno fornito dalla Codex
Alimentarius Commission al "business con la malattia" continua
indisturbato e l'ampio ambito delle sue attività costituisce un pericolo
significativo per la futura salute di tutto il genere umano.
Vogliamo vedere un mondo in cui il nostro accesso ad alimenti
nutrienti e sicuri e a efficaci integratori alimentari viene limitato e
controllato dagli interessi delle industrie farmaceutiche e chimiche? Se
questa visione non ci appartiene, dobbiamo agire subito, prima che sia
troppo tardi.
BILL GATES LO PSICOPATICO MAGNATE DI WINDOWS (MICROSOFT) SPONSORIZZA L'INFANTICIDIO GLOBALE TRAMITE VACCINAZIONI DI MASSA SOSTENUTO DALL' UNICEF
10 miliardi di dollari in dieci anni
per i vaccini nei Paesi in via di sviluppo: un impegno senza precedenti
che salverà innumerevoli vite umane.
8 febbraio 2010 - L’UNICEF plaude all’impegno della Fondazione “Bill & Melinda Gates”, reso pubblico il 29 gennaio scorso al World Economic Forum di Davos, di devolvere una donazione senza precedenti – 10 miliardi di dollari – per la ricerca, lo sviluppo e la distribuzione di vaccini per i Paesi in via di sviluppo nell’arco dei prossimi 10 anni.
«Questa donazione mette in evidenza il ruolo essenziale che le vaccinazioni hanno nel ridurre la mortalità materna e infantile» ha dichiarato Ann Veneman, direttore generale dell’UNICEF. «Queste risorse assicureranno la sopravvivenza e l’immunizzazione di moltissimi bambini.»
«Vogliamo che il decennio che si è appena aperto sia il decennio dei vaccini» ha affermato Bill Gates.
Secondo le parole di Melinda, moglie del fondatore di Microsoft, ormai ritiratosi a tempo pieno alla guida della propria Fondazione, «i
vaccini sono un miracolo, con poche dosi possono prevenire malattie che
devastano una vita intera. Alla Fondazione Gates abbiamo scelto di dare
ai vaccini la massima priorità, perché abbiamo visto in prima persona
l’impatto che hanno sulla vita dei bambini.»
I vaccini hanno avuto un ruolo essenziale nel ridurre del 99% l’incidenza della polio (dal 1988 a oggi) e nel diminuire del 78% la mortalità da morbillo (tra il 2000 e il 2008).
Si
stima che negli ultimi 30 anni, le cosiddette “vaccinazioni di routine”
(contro difterite, tetano, pertosse, polio, morbillo e tubercolosi)
abbiano prevenuto ogni anno nel mondo circa 2 milioni e mezzo di decessi
in età infantile. Il 2008 è stato un anno record, con 106 milioni di
bambini nel mondo che hanno conseguito l’immunizzazione verso queste
infezioni.
Nonostante questo esaltante progresso, ancora 24 milioni i bambini
che ancora non sono mai stati raggiunti dalle campagne di vaccinazione:
appartengono ai Paesi e alle comunità più povere, dove le malattie che
possono essere prevenute sono anche quelle che mietono più vittime.
Se
tutti i Paesi poveri raggiungessero la soglia della copertura vaccinale
per il 90% della popolazione infantile, includendo in essa anche i
nuovi vaccini per prevenire polmonite e diarrea acuta, gli esperti della Fondazione Gates stimano che si salverebbero ulteriori 7,6 milioni di vite di qui al 2019.
E altri 1,1 milioni di bambini in più potrebbero sopravvivere se entro
il 2014 venisse introdotto il vaccino, da sempre atteso, contro la malaria.
La
Fondazione “Bill & Melinda Gates” e l’UNICEF (insieme a OMS, Banca
Mondiale e numerosi enti pubblici e privati) sono tra i partner
fondatori della GAVI, l’Alleanza internazionale per i
vaccini e l’immunizzazione, protagonista dal 2000 della nuova ondata di
diffusione dei vaccini per l’infanzia a livello globale.
Bill and Malinda GatesFoundationinveste750 milioni dollaridi istituire la FondazioneGavinel 1999.
Nel 2010, Bill eMelinda Gatesfinanzianoil "Decenniodei Vaccini" LaBill andMelindaGates Foundation alla fine del 1990 conil hanno ucciso con il Rotavirusmezzo milione di bambiniogni anno, esso è stato unodegli eventi cheli ha portati acreare la lorofondazionenel 1994.
"Bill Gatesspessoracconta la storiadilettura diun articolo di giornale10 anni facirca leprincipali cause di mortenell'infanzia, compresi rotavirus. Come è possibile, si chiese, che una malattiache oggiuccide600.000 bambiniogni annoè al centrodicosì pocol'attenzionee gli investimenti? "ricordail dottorTachiYamada, ex presidentedelGlobal Health Programdella Fondazione.
Da allora, i vaccinisono diventatipiù grande investimentodella FondazioneGates.
La consapevolezza chei bambinineipaesi sviluppatihanno avutoaccesso ai vaccini, mentre i bambini nei paesi in viadi sviluppostavano morendoper mancanzadi essiha spintola Fondazionedi investirecomesocio fondatorea Gavi.
Citazione di Bill Gates "Il miglior investimentoche abbiamo maifatto"
BillGates, co-presidente, Bill & MelindaGates Foundation(Fonte: Nature433, il 27 gennaio 2005) Con unimpegno Iniziale di cinqueanni della FondazionediUS $ 750milioni nel 1999a condizione che ilcapitale inizialeper avviareGavi. Nel 2005, si è impegnataunulterioreUS $ 75milioni l'annofinoal 2014, seguito da un altro1 miliardo di dollaripegnoalgiugno 2011GaviConferenzadei donatori, portandol'impegnocomplessivodella FondazionediGavia US$ 2,5 miliardi.
SostenendoGavi, la Fondazionesi propone diaccelerare l'accesso dei paesi in via di sviluppoai vaccinie sostenere laricerca di soluzioniper la saluteper questi paesiche sono efficaci, accessibili e sostenibili.
Nei suoiprimi 10 anni, Gavihacontribuito a promuoverel'accesso a nuovivacciniper l'epatiteBeHaemophilusinfluenza di tipob,vaccino Pentavalente, cheaffrontacinque malattiein un solo colpo. Più di recentela Fondazione eGavihanno sostenutonuovi vaccinicontro il RotavirusePolmonite. Nel 2009, BillGatesha espresso lasperanzache il nuovovaccino contro il Rotaviruspotrebbe raggiungerela metà dei bambiniche ne hanno bisognoentro sei anni.
Sospesa
la campagna di vaccinazioni avviata dall'Onu nella zona di Idlib, dopo
decine di decessi a causa di una fornitura mal conservata.
Sono
stati sottoposti alle vaccinazioni contro il morbillo. Ma probabilmente
la partita di farmaci era contaminata o mal conservata. E così decine
di bambini sono morti in Siria e le organizzazioni mediche che si
occupano di dare sostegno sanitario alla popolazione del Paese
mediorientale sconvolto dalla guerra sono state costrette a interrompere
le cure.
La notizia è riportata dal New York Times
e riguarda la campagna anti-morbillo, rosolia e polio avviata dall'Onu.
Le vaccinazioni "letali" sono state somministrate nelle città di
Jarjanaz e Sinjar della provincia di Idlib, controllata dalle forze dei
ribelli che lottano contro il presidente Bashar al-Assad. Le cifre sui
bambini morti sono però contrastanti, alcuni medici parlano di almeno
15, altri 35 e altri ancora 50. Quel che è certo è che dozzine di altri
bambini di Idlib si sono ammalati a causa del vaccino. "La partita
sospettata di essere contaminata - spiega Abdulla Ajaj, uno dei medici
che somministra i vaccini - è arrivata tre giorni prima che la usassimo.
E' la prima volta che abbiamo un problema del genere". La provenienza
del vaccino non è chiara. Secondo Ajaj alcune dosi potrebbero non essere
state conservate alla giusta temperatura, ma altri medici escludono
questa possibilità perché lo stesso vaccino è stato usato su altri
bambini che non sono stati male. Per altri potrebbero invece essere
state introdotte tossine o sostanze contaminanti quando il vaccino, che
arriva in fiale multidose, viene diluito per la singola iniezione.